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Festival del Cambiamento: scattata a Trieste la 2 giorni che si concluderà a Gorizia

Festival del Cambiamento: partita da Trieste la due giorni di confronti e dibattiti che si concluderà domani, a Gorizia, nell’aula magna del corso di laurea in Scienze diplomatiche e internazionali.

Antonio Paoletti, presidente della Camera di commercio Venezia Giulia e la platea

Antonio Paoletti, presidente della Camera di commercio Venezia Giulia e la platea

Protagonisti quest’oggi i mestieri e le professioni del futuro in un confronto diretto tra la tradizione e la modernità, tra l’artigianato artistico e l’intelligenza artificiale.
La Camera di commercio Venezia Giulia assieme a The European House – Ambrosetti organizza il Festival del Cambiamento che, giunto alla terza edizione, viene realizzato con il contributo del Comune di Trieste, della Fondazione CRTrieste, della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, di Alpe Adria Global Intermodal Logistics e con il sostegno di Intesa Sanpaolo, gode del patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia, di Unioncamere, del Comune di Gorizia, dell’ Università degli Studi di Trieste e della Sissa. Media partner dell’evento il Corriere della Sera e Wired Italia.

Introdotto dalla giornalista Barbara Carfagna, il presidente della Camera di commercio Venezia Giulia, Antonio Paoletti, ha aperto la giornata triestina del festival. “I temi scelti quest’anno – ha detto – sono di grande attualità e alla base del grande cambiamento in corso nella società, nell’economia, nelle imprese, nelle relazioni internazionali e in tutti i contesti della nostra vita sulla terra e, ormai, nello spazio. Abbiamo analizzato le professioni e i mestieri del futuro, parlando di quali saranno le evoluzioni del mondo del lavoro in ambito territoriale e nazionale. Domani, invece, sarà la volta della geopolitica dell’algoritmo, ovvero di come l’Intelligenza artificiale (IA) può condizionare l’economia e la diplomazia a livello mondiale”.

Il tema del lavoro e dei mestieri nel mondo che verrà è più che mai fondamentale in un’epoca di profondi e rapidi cambiamenti: oltre a delineare lo stato dell’arte e identificare gli ambiti di intervento a partire dal sistema della formazione e di aggiornamento delle competenze, il documento predisposto da The European House – Ambrosetti interroga anche sul ruolo e sul posizionamento rispetto al nuovo grande game changer globale, ossia l’integrazione nel mondo del lavoro delle nuove tecnologie 5.0, e in particolare dell’Intelligenza Artificiale, non inteso come strumento che sottrae posti di lavoro, ma come leva strategica che può rendere più efficiente l’attivitàindividuale, migliorare le performance dell’impresa e creare professioni che oggi ancora non esistono.

“Un dato che emerge con forza – conclude Paoletti – è quello della necessità di investire maggiormente in formazione, ambito in cui il nostro Paese non eccelle, mentre il Friuli Venezia Giulia si distingue per un sistema formativo di buon livello. Calcoliamo che nei prossimi cinque anni avremo bisogno di circa 7 milioni e mezzo di persone già formate per affrontare questi nuovi mestieri. Il nostro scopo è di dare alle imprese, alla politica e al mondo dell’istruzione gli elementi per tarare e riposizionare la formazione e il lavoro delle aziende”.
Per preparare il terreno alle professioni del futuro occorre integrare le tecnologie 5.0 (come l’Intelligenza Artificiale) nel mercato del lavoro e nei processi aziendali. “L’IA non deve essere intesa come un fattore di distruzione – ha spiegato Lorenzo Tavazzi, Senior Partner e Responsabile Area Scenari e Intelligence di The European House – Ambrosetti – di posti di lavoro, ma uno strumento al servizio del lavoratore per rendere più efficiente l’attivitàindividuale e migliorare le performance dell’impresa (in termini di riduzione di tempo e costi, personalizzazione dell’offerta/produzione, maggiore fidelizzazione dei clienti) o da applicare a quei mestieri che gli individui non sono più disposti a svolgere Tra i settori, finanza e Infomation and Comunication Technology (ICT) potranno ottenere i maggiori benefici dall’adozione di soluzioni di IA Generativa, mentre tra le professioni ne beneficeranno soprattutto i ruoli impiegatizi (in media caratterizzati da attività più routinarie e svolte al computer), dirigenti e professionisti”.

Per Andrea Prete, presidente di Unioncamere, “ci sono due temi molto importanti per il futuro di questo Paese: le competenze che mancano e il problema demografico. Aumentano sempre più le figure professionali che le imprese non trovano: l’anno scorso la media era il 45 %, nei primi mesi di quest’anno siamo praticamente al 50%, una figura su due non si trova o si trova a distanza di tempo, e questo costa. Come Unioncamere lo abbiamo stimato intorno ai 44 milioni di Pil perso già l’anno scorso. Poi c’è il problema demografico, l’Italia è un Paese che invecchia, negli ultimi 20 anni abbiamo 3 milioni e mezzo di lavoratori in più nella fascia 50-64 anni, 2 milioni e 800mila in meno di lavoratori under 35”.

Secondo Federico Ferrazza, direttore di Wired Italia, “parlare di cambiamento è fondamentale, viviamo un’epoca in cui le tecnologie, in particolare quelle digitali, stanno profondamente trasformando il mondo, stanno rivoluzionando il lavoro, i nostri modi di vivere, di relazionarci, i nostri stili di vita, i consumi. Parlarne, quindi, è importante dal punto di vista dei cittadini, delle istituzioni, della politica e di chi decide. Serve avere contezza di quello che sta accadendo, e di quali sono gli impatti delle tecnologie sul mondo. È anche fondamentale farlo per una maggior consapevolezza sia da parte di chi poi deve regolamentare e gestire tutti i vari squilibri che i cambiamenti portano, sia da parte dei cittadini per avere un consumo consapevole delle tecnologie”.

Il presidente della Regione FVG ha sottolineato come ci sia “molta incertezza sul futuro, ma che le nuove tecnologie forniscono strumenti in tempi rapidissimi e il loro utilizzo può migliorare la qualità della vita delle persone. L’Italia ha avuto una grande capacità di reazione rispetto ad altri Paesi. Oggi il capitale umano è il futuro, la leva salariale è importante, ma anche quella del welfare. Quali competenze serviranno? Una soluzione semplice e immediata non esiste, dobbiamo fare un percorso, una grande alleanza e la Pubblica Amministrazione può dare delle risposte”.

Il ministro dell’Economia e delle Finanze, intervenuto in video-collegamento, ha giudicato “importante il confronto odierno per lavorare insieme su queste tematiche”, e ha detto che “le competenze sono la dimensione su cui si gioca la competizione globale tra territori e tra Stati. Soprattutto per un’economia matura come la nostra l’investimento sul capitale umano è la principale fonte di crescita endogena. Le competenze oggi non sono solo più abilità tecniche, ma sempre più abilità a saper adattare il proprio patrimonio conoscitivo all’evoluzione tecnologica. La spesa per istruzione è una delle tipologie di “debito buono”, un investimento che si ripaga solo se non perdiamo, a favore di altri ecosistemi, le competenze che formiamo. Per farlo – ha concluso il ministro – dobbiamo aumentare le imprese ad alto contenuto tecnologico e garantire profili salariali competitivi, grazie a recuperi di produttività. Sono obiettivi che richiedono uno sforzo congiunto dello Stato e soprattutto delle imprese, ma so di rivolgermi a un uditorio sensibile”.
“Ai molti giovani presenti in sala consiglio prima di tutto studiare e lavorare molto. Bisogna seguire le innovazioni e le novità che entrano nel mondo del lavoro – ha affermato, invece, il sindaco di Trieste – e l’evoluzione è continua e veloce, con la consapevolezza che con l’Intelligenza artificiale potremo fare ciò che ancora non sappiamo”.
Per l’assessore regionale all’Istruzione e al Lavoro “il Friuli Venezia Giulia ha dato ottime risposte per quelli che sono i percorsi formativi e la loro verticalità. Dobbiamo ricordare che le scelte di un adolescente non sono quelle che dovrà replicare nella sua vita, è importante garantire la possibilità di cambiare. Così come è importante fare sistema, anche con il mondo del lavoro e delle imprese. Esistono molti strumenti per far entrare i giovani nel mondo delle aziende. Nessuno è mai uscito dal suo percorso formativo già pronto ad affrontare qualsiasi evenienza. C’è una responsabilità in capo alle imprese di proseguire e completare questa formazione, e magari di dare anche altre opportunità ai ragazzi”.
Tra gli altri interventi della giornata, in particolare sull’intelligenza artificiale, quello di Alessandro Laio, fondatore del Gruppo di Scienza dei Dati della Sissa (Scuola superiore di studi avanzati), “l’intelligenza artificiale ègià nella quotidianità ed entrerà in modo ancora più aggressivo, che noi lo vogliamo o no. Ci sarà quasi certamente una rivoluzione nel modo di lavorare, con una riduzione sostanziale delle esigenze in termini di forza lavoro in moltissimi settori. Bisognerà semplicemente ripensarsi”. Stimolato da Luca Ubaldeschi, direttore dei quotidiani del Gruppo Nordest Multimedia, Alessandro Laio ha sottolineato che “anche per noi scienziati e per noi docenti. Dovremo certamente ripensare al modo in cui faremo didattica”.

Mauro Giacca, direttore della Scuola di Medicina Cardiovascolare del King’s College di Londra, ha spiegato che “tutto lo sviluppo è in mano a medici che sappiano parlare di intelligenza artificiale, a economisti che curino la crescita di un prodotto ma che comprendano anche la medicina, a investitori che sappiano di biologia e medicina per capire cosa avrà successo. Ci sono tutte queste nuove professionalità trasversali, che stanno diventando molto importanti, e che devono essere formate dalle università”.
Giulia Baccarin, Ceo MIPU, oggi ha rivolto “un messaggio alle aziende, quello di cercare di sviluppare una propria visione di come portare l’intelligenza artificiale nei processi industriali, andare oltre la logica della singola soluzione che rischia di portare scarso impatto, e sviluppare una ‘IA vision’, da settare da qui ai prossimi due/tre anni, di cui interpretare anche l’esecuzione”.

Il Festival del Cambiamento proseguirà domani a Gorizia con l’appuntamento dedicato alla Geografia dell’Algoritmo e il cui programma riportiamo di seguito.
Per iscrizioni www.festivaldelcambiamento.com

Gorizia, martedì 7 maggio 2024

14.00 – 14.30

Arrivo dei partecipanti, registrazione e sistemazione in sala

14.30 – 16.00
Conduce e modera:
Federico Fubini (Vice Direttore, Corriere della Sera)

Intervento introduttivo
Antonio Paoletti (Presidente, Camera di Commercio Venezia Giulia)

Saluto istituzionale
Roberto Di Lenarda (Rettore, Università degli Studi di Trieste)

Presentazione del Position Paper “La geopolitica dell’algoritmo” a cura di
The European House – Ambrosetti

Pio Parma (Senior Professional, Area Scenari e Intelligence, The European House – Ambrosetti)

Saluti istituzionali

Rodolfo Ziberna (Sindaco di Gorizia)

Barbara Zilli (Assessore alle Finanze, Regione Friuli Venezia Giulia)
Intervista a:
Giampiero Massolo (Presidente, ISPI-Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) a cura di Federico Fubini (Vice Direttore, Corriere della Sera)

Intervento del Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani

16.00 – 17.00

INTELLIGENZA ARTIFICIALE O GEOPOLITICA ARTIFICIALE? IL POTERE DEGLI ALGORITMI PER LA DEFINIZIONE DEGLI EQUILIBRI GLOBALI NELLA TECNO-ERA

Conduce e modera:

Federico Ferrazza (Direttore, Wired Italia)

Conversazione con:

Guido Sanguinetti (Coordinatore Scientifico, Data Science & Artificial Intelligence, SISSA – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati)

Luca Bortolussi (Direttore vicario, Dipartimento di Matematica, Informatica e Geoscienze, Università degli Studi di Trieste)

Ivana Bartoletti (Global Chief Privacy Officer, Wipro, India); Visiting Cybersecurity and Privacy Executive Fellow, Virginia Tech University, USA)

Intervista a Giulio Sapelli (Storico ed Economista)
A cura di Piercarlo Fiumanò (Giornalista economico, Il Piccolo e Nord Est Economia)

17.00 – 17-30

Dialogo aperto con la platea

Facilitatore: Marco Grazioli (Presidente, The European House – Ambrosetti) Conclusioni

17.30 Conclusioni

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