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Slovenia, troppi richiedenti asilo: scattano provvedimenti anti abuso

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Inasprimento delle condizioni di asilo: scadenze più brevi, requisiti di prova, meno tempo per l’integrazione – L’emendamento proposto introduce anche innovazioni nel campo dell’integrazione

Il numero di richiedenti asilo in Slovenia è in forte aumento. Il Ministro dell’Interno sloveno è convinto che in molti casi si tratti di un abuso della procedura di asilo, per questo ha preparato emendamenti alla legge sulla protezione internazionale, che inaspriscono determinate condizioni.

Le modifiche proposte sono molto restrittive, poiché nel processo di protezione internazionale rafforzano fortemente la posizione del ministero dell’Interno nei confronti del richiedente asilo, avverte Urša Regvar del Centro di informazione legale delle organizzazioni non governative. ” La questione è se i richiedenti protezione internazionale saranno in grado di difendere efficacemente i loro interessi legali, dato che è molto difficile per loro ottenere prove e partecipare alla procedura. Un cambiamento preoccupante è che se non portano prove, la procedura può essere interrotta. , “avverte.

Secondo le organizzazioni non governative, anche la riduzione da otto a tre giorni del termine per la presentazione di un ricorso contro una decisione in un procedimento di asilo è estremamente controversa. La legge non interferisce in alcun modo con l’accesso alla protezione internazionale, ma Nataša Potočnik del ministero dell’Interno risponde alle accuse : “Le modifiche mirano anche a prevenire l’abuso delle procedure di asilo, il che è un dato di fatto. Inoltre mirano a fornire procedure più efficienti. che hanno bisogno di protezione per ottenerla il prima possibile “.

Abbassare gli standard di integrazione
Secondo Franci Zlatar di Slovenian Philanthropy, le modifiche alla legge rappresentano anche un abbassamento degli standard già raggiunti nel campo dell’integrazione. Vale a dire, il ministero accorcia le misure di integrazione da tre a due anni. “L’integrazione ha già dimostrato di essere un processo a lungo termine nella pratica. Una certa parte delle persone non ha potuto essere coinvolta in tre anni. Devono imparare la lingua, trovare un alloggio e un lavoro. Questo è spesso molto difficile per gli individui traumatizzati”, sottolinea.

Una delle novità più importanti sarà uno speciale accordo di integrazione, che una persona con protezione internazionale riconosciuta potrà firmare con l’Ufficio per la cura e l’integrazione. In base a questo contratto, potrà acquisire alcuni diritti aggiuntivi se è attivamente coinvolto nell’azienda.

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