di Maria Luisa Runti
Superbo concerto conclusivo il 28 settembre us del 63° Ljubljana Festival nella grande sala – teatro del Grand Hotel Union, affollatissma. In programma il concerto per viola ed orchestra di Sofia Gubaidulina e la nona Sinfonia in re minore di Anton Bruckner con la Junge Deutsche Philharmonie diretta da Jonathan Nott. 2-j-nott-con-la-junge-deutsche-philharmonie La straordinaria Viola solista è stato Antoine Tamestit. Programma raffinato e di forte impatto emozionale che ha stregato il pubblico.
Personaggio complesso e straordinario Sofia Gubaidulina (nata a Čistopol’, nella repubblica russa del Tatarstan) già durante i suoi studi fu etichettata come “irresponsabile” per le sue esplorazioni alternative e supportata da Dmitrij Šostakovič il quale, valutando il suo esame finale la incoraggiò a continuare per la sua “cattiva strada”. Le partiture scritte piacevano al regime, la censura era sugli autori in quanto persone, non sui pezzi: i servizi segreti non sapevano leggere le partiture, quindi non potevano valutarle, come invece facevano con i libri.
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