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Teatro Verdi, Gianna Fratta chiude la stagione sinfonica con un programma russo novecentesco

Il debutto triestino della direttrice Gianna Fratta, decana delle bacchette rosa in e nel mondo, e moglie del cantante Piero Pelù, chiude la con un intenso programma russo novecentesco arricchito dalla presenza del brillante pianista veneziano Alessandro Taverna.

Gianna Fratta

Venerdì 25 Novembre 2022 Ore 20.30

Direttrice GIANNA FRATTA
Pianoforte ALESSANDRO TAVERNA
Maestro del Coro PAOLO LONGO
Orchestra e Coro della Fondazione Lirico Giuseppe Verdi di Trieste

Alexander von Zemlinsky
Salmo 83 per soli, coro e orchestra
Francesca Palmentieri, Soprano
Elena Boscarol, Contralto
Francesco Paccorini, Tenore
Giuliano Pelizon, Basso
Sergej Vasil'evič Rachmaninov
Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 in re min. op. 30
Igor' Fëdorovič Stravinskij
Petruška, scene burlesche in quattro quadri

Giurista con la passione della musica sin dall'infanzia, solidi studi di pianoforte, composizione e direzione d'orchestra, Gianna Fratta ha dovuto combattere non poco per affermarsi nel ruolo da sempre maschile della direzione d'orchestra, oggi più consueto nella sua declinazione femminile, ma al suo debutto trenta anni fa, decisamente raro e non sempre ben recepito. A tratti poi, soprattutto in Italia, il suo matrimonio con la star rock Piero Pelù ha rischiato di farla scivolare in una deriva mediatica pop, ma la Fratta ha sempre combattuto per mantenere salda la sua vocazione al grande repertorio di tradizione senza farsi distrarre da altre chimere. E così ha ottenuto i podi di prestigiose orchestre internazionali ed italiane, sia su repertorio sinfonico sia in ambito operistico fino al titolo di Cavaliere della Repubblica per meriti artistici. Prima donna a dirigere i Berliner Symphoniker e anche prima italiana sul podio dell'Opera di Roma, Gianna Fratta è abituata ormai ai primati con una passione per la musica che non si è fermata neppure durante la pandemia, quando i suoi interventi social con dirette divulgative sul patrimonio di tradizione hanno superato le 15.000 visualizzazioni.
In apertura di programma la Fratta affronterà con il coro triestino e i solisti Francesca Palmentieri, Elena Boscarol, Francesco Paccorini e Giuliano Pelizon, il Salmo 83 di von Zemlinsky, pagina rarissima dal vivo e quindi grande occasione d'ascolto per il pubblico giuliano. Composto nel 1900 in uno dei periodi più bui della vita dell'artista a ridosso della morte del padre, ha una struttura avvicinabile al poema sinfonico e al contempo si ricollega alla tradizione del .
Più tradizionale ma ugualmente solidissima la carriera del 39enne Taverna, nome di spicco del pianismo internazionale e grandissimo conoscitore del repertorio russo novecentesco, tanto da aver dedicato un intero album alla riscoperta di Medtner, uno dei compositori più interessanti del simbolismo russo relegato all'oblio dalle tragiche vicende rivoluzionarie e spesso avvicinato a Rachmaninov per sensibilità e gusto. Quindi davvero un finissimo frequentatore del milieu culturale in cui nasce il concerto n. 3, che costituisce il cuore della serata triestina e che di certo offrirà un'interessante rilettura al pubblico giuliano. La seconda parte del programma conclusivo di questa stagione invece racconta una delle pagine più intimamente russe e slave della musica del Novecento quel Petruška che Stravinskij nel 1910, componendo per pianoforte e orchestra, raccontava così: “Componendo questa musica – scrive nelle Cronache della mia Vita – avevo nettamente la visione di un burattino scatenato che, con le sue diaboliche cascate di arpeggi, esaspera la pazienza dell'orchestra, la quale a sua volta gli con minacciose fanfare. Ne segue una terribile zuffa che, giunta al suo parossismo, si conclude con l'accasciarsi doloroso e lamentevole del povero burattino. Un giorno ebbi un sussulto di gioia. Petruška! L'eterno infelice eroe di tutte le fiere, di tutti i paesi! Era questo quello che volevo, avevo trovato il mio titolo”. Il concerto divenne balletto per Djaghilev e da allora capolavoro di sensibilità popolare, infantile, immediata in un linguaggio colto che non ne raffredda il potenziale di coinvolgimento emotivo.

Biglietti disponibili presso la biglietteria del Teatro Verdi aperta con orario 9-16 e nel giorno del concerto 9-18.
Info: boxoffice@teatroverdi-trieste.com

n. verde () 800898868

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