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La storica Hostaria ad Auronzo di Cadore chiude per ferie dopo 110 anni

. Un bar che chiude per ferie dopo 110 anni di ininterrotta attività. È il singolare record di «all'Hostaria» ad di Cadore, provincia di Belluno, di proprietà di Francesco Corte Metto. È stato aperto ininterrottamente dal 1912, senza mai chiudere per le ferie. Poi, a giugno, prima della stagione estiva, un post pubblicato dalla figlia Valentina annunciava che «Dopo 110 anni, l'Hostaria chiude per ferie», lasciando increduli i clienti più affezionati. Una data storica per un bar gestito ormai da cinque generazioni chiudendo solo la domenica in bassa stagione ma restando aperto 7 giorni su 7 d'estate. Si apre alle 5 e si chiude quando non c'è più gente, significa almeno fino a mezzanotte.

«Siamo diventati un punto di riferimento per il paese» racconta orgoglioso Francesco». «Lavoriamo con gli operai, gli infermieri o i dipendenti comunali che sanno di trovarci aperti, non solo con i turisti che passano. La mattina alle 4 metto in forno le brioches e mi preparo per fare i caffè, sistemo le sigarette e apro la serranda. Poi si passa agli aperitivi con i cicchetti e così via, offriamo un servizio continuato ai clienti».

Il bar si trova in via Cella 39, è il primo locale dopo la diga e lo si nota dal continuo andirivieni di persone. È ormai passato nelle mani della figlia di Francesco, Valentina, che porta avanti una tradizione lunga un intero albero genealogico: aperto dalla bisnonna Paolina, rilevato dalla nonna Valentina, poi passato alla mamma Calogera rimasta al banco fino a 80 anni, poi ereditato dal figlio Francesco e ora seguito dalla giovane Valentina, di 34 anni. «Prima lavoravo in fabbrica — spiega Francesco — ma quando mia mamma ha ristrutturato il locale ho deciso di mettermi al banco. Mia mamma ha lavorato una vita qui dentro, adesso ha 88 anni e si è ritirata. Mi ricordo di quando c'era mia nonna che aveva anche la cucina e gli operai della diga arrivavano per mangiare, bere e fumare in compagnia. Sono ricordi che restano impressi in modo indelebile». Tutte le famiglie della zona hanno un soprannome le contraddistingue e quella di Francesco si chiama ovviamente «all'Hostaria».

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