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Ok di Bruxelles al vino croato Prosek – In rivolta i produttori di Prosecco

Prosek vino Croazia

Il Veneto sul piede di guerra. “Confidiamo nel Ministro Patuanelli affinché assuma in proposito, una posizione di guida e di stimolo per l'intero Governo, affinché l'Italia si attivi quanto prima in tutela dei nostri prodotti. Avviando i necessari ricorsi ed eventualmente azioni di infrazione, per portare le dispute in sede di Corte di ”. Così in una il direttore del Consorzio di Tutela dell'Aceto Balsamico di Modena IGP Federico Desimoni che definisce il primo sì della Commissione Europea al Prosek croato come “un nuovo schiaffo di al Made in Italy”.
Rispondendo ad un'interrogazione dell'Europarlamento, il Commissario all'Agricoltura, Janusz Wojciechowski, “ha messo nero su bianco” che la richiesta della Croazia di ottenere il riconoscimento della denominazione del vino Prosek come STG, cioè Specialità tradizionale garantita, è “conforme ai requisiti di ammissibilità e validità”, e che la Commissione procederà alla pubblicazione di tale richiesta nella Gazzetta Ufficiale Ue, sottolinea Desimoni.

Una decisione contro la quale il Consorzio di Tutela del Prosecco DOP ha già annunciato che presenterà le proprie osservazioni non appena l'istanza verrà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale europea. “Un attacco ai prodotti di eccellenza italiani, che va ad aggiungersi quindi a quello avvenuto a partire dallo scorso febbraio, quando il Governo sloveno aveva notificato alla Commissione Europea una norma tecnica nazionale in materia di produzione e commercializzazione degli Aceti che, ponendosi in netto contrasto con gli standard comunitari, il principio di armonizzazione del diritto europeo e le disposizioni di altri regolamenti comunitari, vorrebbe trasformare la denominazione aceto balsamico in uno standard di prodotto”, ricorda Desimoni.
“Operazioni illegittime dunque, e in contrasto con i principi del Trattato di Funzionamento dell'Unione Europea, che impongono un deciso e urgente intervento del Governo italiano, a tutela del proprio patrimonio di qualità e tradizione, insieme alla presa di posizione del Ministero delle Politiche agricole e forestali e del Ministro ”, conclude.

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