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Vertice Balcani a Trieste, Macron: è un dovere accogliere rifugiati ma non migranti economici

vertice Balcani Trieste 12 luglio 2017 Macron Merkel Gentiloni

«Noi faremo la nostra parte in questa lotta. È un dovere, ma non possiamo accogliere uomini e donne che per motivi economici arrivano nei nostri Paesi: questi e quelli che chiedono asilo sono «due realtà diverse e non cederò a questo spirito di confusione imperante». Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron al termine del trilaterale Trieste con il premier italiano Paolo Gentiloni e la cancelliera tedesca Angela Merkel, ribadendo la posizione di . Un a tre che ha preceduto quello più allargato dei Balcani Occidentali (con i capi di stato e di governo di 13 Paesi). Sul tavolo del trilaterale la questione dei migranti, che nelle ultime ore è stata affrontata di nuovo in sede Frontex, dove è stata registrata nuovamente la richiesta italiana (rimasta priva però di feedback ) di aprire i porti Ue alle con a bordi i migranti salvati nel Mediterraneo , nella prospettiva di revisione della missione Triton.

Gentiloni: serve condivisione politica migranti in Ue
«L'Italia ha fatto e continuerà a fare la sua parte sul tema del soccorso e dell'accoglienza, ma contemporaneamente si batte perché la politica migratoria non sia affidata soltanto ad alcuni paesi ma sia condivisa da tutta l'Ue» ha rilanciato Gentiloni, confermando «la necessità di avere un'Unione Europea più coesa e più forte». Mentre Macron, nell'esprimere «solidarietà all'Italia», ha riconosciuto che «la Francia non ha sempre fatto la sua parte per quanto riguarda i rifugiati». E ha aggiunto: «Stiamo accelerando i processi e lo faremo».
Merkel: siamo solidali con l'Italia
Dal canto suo anche la cancelliera Angela Merkel si è detta «solidale con l'Italia» che ha «fatto grandi cose, ad esempio nella registrazione e nell'accoglienza dei profughi». E ha aggiunto: «Tutti e tre dobbiamo affrontare la lotta contro la migrazione illegale, attraverso la cooperazione con l'Africa, particolarmente importante per zone come il Niger e la Libia». Lo ha detto spiegando che
«l'Europa non può essere solo l'Europa dell'economia ma anche l'Europa che affronta insieme tutte le sfide». (da Il Sole24ore)

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