“Il risultato per la qualità della vita dei cittadini e dell’ambiente dopo la chiusura dell’area a caldo della Ferriera di Servola era certo, ovvio e atteso da tanti anni, i rilievi dell’Arpa dopo otto mesi, il respiro e la voce dei residenti evidenziano il cambiamento radicale con la riduzione degli agenti inquinanti nelle varie tipologie, quindi il percorso avviato è quello da sempre richiesto, ora è importante lavorare per la riqualificazione del rione, ma anche e in via prioritaria, per la riconversione dell’area industriale e dare quindi certezze ai lavoratori” – così si esprime Giorgio Cecco coordinatore triestino, referente per l’ambiente di Progetto Fvg e conosciuto per la sua attività ecologista. “Dopo un troppo lungo periodo di accanimento terapeutico sull’area a caldo, voluto da politiche di sviluppo a dir poco discutibili, ora la partita per il futuro economico e sociale si sposta verso la riqualificazione dell’area e certo preoccupano i tempi della burocrazia ministeriale per l’avvio della riconversione e l’operatività dell’accordo di programma” – sottolinea Cecco – “ci sia la dovuta attenzione da parte di tutti i soggetti competenti”
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