Arte sublime all’ennesima potenza, virtuosismi da brivido ieri sera a Udine Castello, in occasione della tappa in regione del suo “inviolate world tour”. Ad aprire, un chitarrista friulano doc, Gianni Rojatti, che ha dimostrato sul palco di essere veramente in forma. Con lui, un progetto nuovo, i DANG!, duo di sax e batteria: un mix di synth pop anni ’80, impennate prog metal, virtuosismi e irriverente attitudine punk rock che, a quanto pare, è piaciuto moltissimo allo stesso Vai.
Poi, quando attacca il “Maestro”, non ce n’è per nessuno: arrampicate sulle corde ed equilibrismi sonori mandano in delirio gli spettatori. Molti pezzi nuovi, e alcuni cavalli di battaglia. E poi appare improvvisamente sullo schermo un cameo del film “Crossroads” del 1986, dove un giovane Steve Vai, chitarrista demoniaco, accetta la sfida di un giovane talentuoso. E dallo schermo al palco il passo è breve: il nostro geniaccio ci dimostra che l’età non conta una fava secca, e giù con accordi impossibili e frenate al limite sulla leva del vibrato.
Dopo tutto questo, non poteva mancare il pezzo storico “For the Love of God”, un brano del suo album Passion and Warfare del 1990. A sorpresa arriva anche l’accompagnamento canoro, insospettabilmente lirico, di un tecnico del gruppo. Ricordiamo che il gruppo di collaboratori di Steve è costituito da Dave Weiner (chitarra, tastiere), Philip Bynoe (basso) e Jeremy Colson (batteria).
Considerato da molti il più grande chitarrista di tutti i tempi, nei suoi oltre quarant’anni di carriera Steve Vai ha venduto oltre 15 milioni di dischi, vinto tre Grammy Awards e registrato con leggende quali Frank Zappa, David Lee Roth, Whitesnake e moltissimi altri. Vai ha inoltre preso parte a diversi progetti come G3 (con lineup che hanno di volta in volta incluso Joe Satriani, John Petrucci, Eric Johnson, Yngwie Malmsteen e Steve Lukather) e il supergruppo Generation Axe formato insieme a Zakk Wylde, Yngwie Malmsteen, Nuno Bettencourt e Tosin Abasi. È anche autore del libro di teoria musicale Vaidology: Basic Music Theory for Guitar Players (Hal Leonard).
Bravo, simpatico, e anti-divo, Steve non ha bisogno di “trucco e parrucco” per allietare il suo pubblico. Arriva sul palco, così, com’è, semplice e naturale; con le dita, però, di un altro mondo.
Nel video alcuni momenti poco ortodossi del concerto di Steve Vai a Udine, dove a causa di un guasto tecnico il famoso chitarrista ha improvvisato un siparietto divertentissimo.