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Maschicidio a Verona, donna uccide il marito: “Mi tradiva con donne e trans”

Raro caso di maschicidio a Verona, ragazza uccide il marito: «Mi tradiva con donne e trans, l'ho sposato solo per i documenti»
Tutta la confessione della neosposa assassina. Il pm: 4 martellate e 18 coltellate, ha premeditato il delitto. Su di lei pendeva un decreto di espulsione

donna assassina con coltello

«Lui mi minacciava sempre dicendomi che se avessi raccontato che mi picchiava nessuno mi avrebbe creduto, e così ha fatto anche ieri, ripetendomi sempre che non ho i documenti». Così la 36enne brasiliana Edlaine Ferreira ha confessato di aver ammazzato il marito autotrasportatore Francesco Vetrioli di 37 anni la notte tra martedì e mercoledì, a distanza di appena 3 mesi e 18 giorni dalle loro nozze celebrate con rito civile dal sindaco in municipio a Bussolengo. «Alle 3:30 circa si è messo a letto – ha raccontato la donna rendendo spontanee dichiarazioni ai carabinieri quando si è costituita10 ore dopo aver assassinato il neomarito nella loro camera matrimoniale al civico 37/A di via San Valentino a Bussolengo -, io ho preso un martello e un e l'ho colpito mentre dormiva».

Ora l'omicida rea confessa è in stato di fermo in carcere a Montorio dove il 22 luglio, difesa dall'avvocata Veronica Villani, affronterà l'udienza di convalida davanti alla gip Paola Vacca: il pm Carlo Boranga l'accusa di aver tolto la vita al coniuge, originario di Verona, «colpendolo in camera da letto, mentre questi dormiva, con un martello da carpentiere al cranio per 4 volte e poi con un coltello per 18 volte al torace ed alla schiena». Un'accusa pesantissima, che rischia di tradursi in ergastolo vista la triplice aggravante che le viene contestata dalla Procura scaligera, «l'avere commesso il fatto con premeditazione, l'avere agito contro il coniuge e l'avere approfittato di circostanze tali da ostacolare la privata difesa, avendo colpito la vittima mentre dormiva». Davanti al giudice la sudamericana, se non si chiuderà nel silenzio, potrebbe aggiungere nuovi particolari alla confessione rilasciata in lacrime agli investigatori mercoledì pomeriggio quando ha suonato al campanello del comando di polizia locale per costituirsi dopo essere rimasta chiusa in casa per dieci ore con il corpo del marito in boxer e calzini scuri riverso sul pavimento ai piedi del letto in una pozzanghera di sangue.

«Ieri sera attorno alle 23 circa ero a casa da sola – ha ripercorso i drammatici eventi Edlaine, che ha difficoltà ad esprimersi in italiano e necessita di un interprete di portoghese -, allora gli ho telefonato e gli ho chiesto dove fosse e mi ha detto che si stava fermando in banca e poi sarebbe tornato. Quando è rincasato abbiamo iniziato a litigare perché pensavo che poco prima mi avesse mentito». A detta della neosposa assassina, il marito Francesco le ripeteva «sempre che non ho i documenti, che non ho nessuno perché anche mio padre era morto, e che al mondo mi rimaneva solo lui quindi ero costretta a fare quello che mi diceva». È entrata anche nel merito dei presunti tradimenti da parte di Vetrioli: «Una gli ho guardato il telefono, ho visto che scambiava messaggi relativi a prestazioni sessuali con trans e altre donne – ha rivelato la 36enne -. In quella circostanza gli ho detto che se era gay poteva lasciarmi stare e andarsene. Lui si è arrabbiato tantissimo, mi afferrato la testa e l'ha sbattuta contro il muro».

Stando alla versione della Ferreira, la vittima avrebbe ripetutamente alzato le mani su di lei: «Era un uomo geloso e violento, non mi lasciava uscire di casa se non insieme a lui, se uscivo di casa da sola e non gli davo tutti i dettagli di dove ero stata e con chi, si arrabbiava e mi picchiava». Ci si potrebbe chiedere perché lo avesse sposato se realmente era un uomo così «violento e geloso» e che in più la tradiva. A spiegarlo agli inquirenti è stata la stessa Edlaine: «Ho conosciuto mio marito Francesco Vetrioli circa 4 anni fa perché avevamo un'amica in comune a Verona, la nostra relazione è nata circa 3 anni fa con una convivenza iniziata presso l'abitazione dei suoi genitori e successivamente continuata qui a Bussolengo dove abitiamo da circa 8 mesi. Il 2 aprile 2022 ci siamo sposati in Comune… Ho deciso di sposarmi con lui per poter regolarizzare la mia posizione nel Paese».

Nel chiedere per lei la custodia cautelare in carcere, il pm sottolinea proprio che «l'indagata si trova illegalmente sul territorio dello Stato italiano»: sulla brasiliana pende infatti «l'ordine di espulsione emesso dalla Prefettura di Parma con obbligo di rimpatrio». Secondo la Procura sussistono rischi di fuga e di reiterazione «alla luce delle gravissime modalità di azione: la condotta è stata portata nei confronti di soggetto indifeso, addormentato, con una violenza inaudita, con ripetute martellate al cranio e numerosissime coltellate, diciotto». Una «azione peraltro scaturita – non le concede attenuanti il pm – da semplice litigio domestico, con evidentissima e macroscopica sproporzione tra le circostanze e la terribile azione omicida della donna». (di Laura Tedesco – Corriere del )

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