Duino Aurisina è un comune di quasi 9000 abitanti sparsi in 18 frazioni. Confina a Sud con Trieste e a Nord e a Est con la Slovenia. Non ha un centro ma non ci sono neanche i nomi di vie, strade, viali, vicoli, solo una piazza dei caduti per la libertà dove ha sede il Municipio. Tutti gli altri civici hanno solo l’indicazione della località e sono seguiti da lettere e a volte altri numeri. Duino, Sistiana, Borgo San Mauro, Aurisina Cave, Visogliano, Malchina, Ceroglie. Siamo nel Comune delle strade senza nome. I civici non sempre sono consecutivi, perché i numeri sono stati messi in ordine cronologico di costruzione delle abitazioni, e così in una strada di Visogliano, chi abita all’1, è vicino del 9. Difficile per gli abitanti, i postini, le forze dell’ordine, le ambulanze. Nato nel 1928, oggi Duino Aurisina è un comune bilingue dove convivono le comunità italiana e slovena. Durante le guerre mondiali, il territorio fu teatro di durissimi scontri e rappresaglie; la memoria di quegli eventi terribili è ancora viva. Tutti i tentativi di intitolare le strade negli ultimi 20 anni sono naufragate anche perché certi nomi e luoghi a volte possono riaprire dolorose ferite o semplicemente non sono condivisi da tutti. Bisogna poi considerare anche i costi da sostenere per il cambio di indirizzi. Marisa Skerk, oggi consigliera d’opposizione era vice sindaca quando il Comune istituì una commissione composta dalle due scuole medie italiane e slovena. Zvonko Legisa era il preside della scuola slovena e ci spiega quanto più complicato sia trovare un compromesso: “credo che proprio alcuni nomi non andavano bene, ci si trovava proprio discordi su tutti i campi ; quando si tratta di nomi anche di persone, soprattutto di persone, là è difficile”. Ora la nuova giunta guidata da Daniela Pallotta ha deciso di riprovarci restituendo la commissione toponomastica. A gennaio si terrà la prima riunione: “ci riproviamo e nel senso che è un problema che purtroppo ha veramente oltre vent’anni che tutti i miei predecessori hanno comunque provato a risolvere non è che non c’era la volontà ma è un problema di non facile risoluzione. Ripartiamo dal lavoro già svolto, sicuramente utilizzeremo molti toponimi che ricordano i cittadini il passato la storia le tradizioni e credo che questo sia fondamentale”
Tratto dal video RAI