Incredibile scena apparsa agli automobilisti lungo la strada innevata che da Forni di Sopra porta alla frazione di Borgo Vico. Un branco di caprioli molto temerari ha affrontato l’asfalto per i loro spostamenti, noncuranti dei pericoli della strada.
Il capriolo è diffuso in boschi aperti – in cui il sottobosco è fitto – e inframmezzati da radure e zone cespugliose, sia in pianura, anche dove questa è coltivata e pure dove l’agricoltura è intensiva, purché trovi boscaglie dove rifugiarsi. Si trova comunque anche in collina e in montagna, che nelle zone umide. Sulle Alpi lo si può osservare durante l’estate nei pascoli fino a 2400 m s.l.m., mentre in inverno tende a scendere progressivamente di quota con l’aumentare dello spessore della neve. Riesce a svernare anche oltre i 2000 m s.l.m. sfruttando le zone dove la neve viene erosa dal vento o dalle valanghe. Pascola normalmente anche a temperature inferiori a -20 °C.
Nel 2010 si contavano in Europa almeno 15 milioni di capi adulti non italicus, di cui in Italia almeno 460.000, in aumento e in espansione. Per la sottospecie italicus dell’Appennino centro-meridionale si stimano meno di 10.000 esemplari.