Casino bonus senza deposito non AAMS possono ottenere nuovi giocatori e giocatori abituali.
 

Protocolli anti Coronavirus presso le Imprese di Servizi e Operazioni Portuali di Trieste

In data 12 e 13 Marzo 2020 è stato consegnato brevi mano alle Imprese di Servizi e Operazioni portuali autorizzate presso gli scali di Trieste e Monfalcone la “Comunicazione n° 04 del 12/03/2020” attinente alla Prevenzione promossa da AdSP MAO in materia di contrasto alla diffusione del COVID-19 e riportante le misure prescrittive relative al proseguo delle attività commerciali riportate all’Art. 1 Co. 7 DPCM 11/03/2020. In particolare tale comunicazione riportava alle Imprese all’indirizzo quali condizioni dovevano essere rispettate per essere autorizzate al proseguo delle proprie attività produttive, in considerazione dello stato dichiarato di pandemia. Tali condizioni prevedevano:

  1. la tempestiva attuazione a tutte le misure di cui all’Art. 1 Co. 7 del DPCM 11/03/2020 nelle modalità e nelle proporzioni ritenute più idonee e consistenti in:
    Let. A – sia attuato il massimo utilizzo da parte delle imprese di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza;Let. B – siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva;
    Let. C – siano sospese le attività dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione;

    Let. D – assumano protocolli di sicurezza anti contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale;
    Let. E – siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali.

  2. l’attivazione di costanti ed efficaci canali di comunicazione con i Lavoratori operanti presso i luoghi di lavoro di competenza e con le relative Rappresentanze in relazione a tutte le misure di prevenzione adottate, fornendo notizia anche sull’evoluzione che nel tempo assumono tali misure, in ragione della variabilità delle disposizioni cogenti emesse dai competenti Dicasteri e della conoscenza tecnica sugli aspetti di espansione e diffusione della pandemia in atto;
  3. la dettagliata compilazione con le procedure e azioni intraprese agli scopi di cui al punti precedenti da parte dell’Impresa nei campi previsti dal modello allegato alla Comunicazione 04 di AdSP MAO che si richiedeva fosse restituito compilato a mezzo pec@cert.porto.trieste.it entro 2 gg lavorativi dalla data di avvenuta consegna della comunicazione stessa.
  4. Decorsi i 02 giorni di tempo concessi per la compilazione e trasmissione del “modello – questionario” il Nucleo Ispettivo e l’Area Safety e Security di AdSP MAO a partire dal giorno 16/03/2020 ha avviato una campagna di sopralluoghi presso le imprese di servizi e operazioni portuali per:

    • –  consegnare il “Provvedimento del Presidente di AdSP MAO” del 16/03/2020, ovvero il documento di tipo regolamentativo che riprende e adatta agli scopi e al contesto dei Porti di Trieste e Monfalcone il “Protocollo d’Intesa” sottoscritto il 14/03/2020 dai Rappresentanti nazionali dei Lavoratori e delle Imprese
    • –  effettuare delle verifiche approfondite presso terminal, uffici, banchine e depositi assentiti in concessione per accertare che tutte le misure dichiarate nei modelli ricevuti fossero effettivamente implementate con efficacia e per verificare per quale motivo non fossero state adottate procedure o misure che nel modello compilato venivano indicate come “non ancora evase”.Si riassumono nelle pagine che seguono i risultati ottenuti dalla survey e dai sopralluoghi ispettivi condotti e si allegano alla presente relazione:
    1. Le comunicazioni 01, 02, 03, 04 di AdSP MAO sul tema della prevenzione e contrasto alla diffusione del Coronavirus in Porto
    2. I risultati del Comitato di Igiene e Sicurezza condotto esclusivamente sul tema del COVID – 19 il giorno 27/02/2020
    3. Il“Provvedimento del Presidente di AdSP MAO del 16/03/2020”

    Nota: tutti i documenti allegati sopra menzionati sono stati trasmessi a mezzo pec o di persona alle imprese, alle rappresentanze sindacali e datoriali e pubblicate al sito web www.porto.trieste.it alla sezione “AVVISI”.

    1. Risultati dell’indagine effettuata nei giorni 16–20Marzo2020

    L’indagine condotta è stata a oggi in grado di rilevare e di accertare, pur nella brevità del tempo a disposizione, i protocolli di prevenzione aziendale di diffusione del Coronavirus in n° 28 imprese di Operazioni e di Servizi portuali rappresentative il misura del 90% delle aziende operative presso i Porti di Trieste e Monfalcone e tra cui vi sono anche i soggetti autorizzati ai sensi dell’Art. 17 della L. 84/1994.

    Rispetto alle n° 28 imprese ove è stata condotta la specifica indagine, verranno trattati i dati rilevati in forma aggregata, attraverso la lettura dei grafici e degli istogrammi relativi a ciascuna delle 11 domande di cui si costituiva il “Modello” allegato alla “Comunicazione 04 di AdSP MAO”.

    1.1 Attivazione di misure di smart working, congedo, ferie anticipate.

    In tale punto si richiedeva di indicare se tali misure indicate dal DPCM 11/03/2020 fossero state recepite e adottate. Inoltre si richiedeva di capire il n° complessivo dei lavoratori interessati da tali provvedimenti.

    Nel 18% dei casi tali misure non sono state attivate, mentre nel restante 82% delle imprese che hanno attivato tali strumenti di limitazione dell’accesso dei Lavoratori al tradizionale posto di lavoro complessivamente 179 Lavoratori sono stati avviati a smart working, ferie obbligate, congedi.

    In alcuni casi, laddove possibile le imprese hanno applicato criteri di rotazione nel tenere persone a casa o al lavoro.

    Nei casi in cui non si è provveduto allo smart-working o alla chiusura dei settori aziendali non fondamentali alla produzione, tale scelta è riconducibile alla struttura organizzativa- tipo dell’impresa di lavoratori portuali e cooperative, dove non esistono addetti con funzioni impiegatizie e dove in picchi di produzione, tutti i Lavoratori dell’azienda sono impiegati a pieno organico nelle operazioni e servizi portuali.

    Si richiedeva inoltre quanti altri lavoratori numericamente tale misura di lavoro a domicilio avrebbero potuto interessare nel prossimo futuro. La cifra stimata dalle varie imprese è stati di 62 Lavoratori.

    1.2 Diffusione delle buone prassi sanitarie dell’OMS

    È stato indagato se le imprese fossero a conoscenza del decalogo di profilassi anti COVID – 19 prodotto dall’OMS e se ne avessero dato notizia e diffusione tra i propri Lavoratori. Su tale requisito si è accertato che il 100% delle Imprese è stato efficacemente adempiente utilizzando per la sua diffusione, in ordine di frequenza, i seguenti metodi o strumenti:

    1. Circolare su e-mail aziendale
    2. Pubblicazione su bacheca aziendale
    3. Affissione del decalogo in tutti i luoghi di passaggio aziendale
    4. Affissione negli spogliatoi, ingressi, sale ristoro
    5. Presentazione verbale ai lavoratori da parte dei responsabili o preposti

    3

    Relazione sui dati derivanti dal monitoraggio dell’applicazione delle Procedure di prevenzione COVID-19

    6. Pubblicazionesusitoweb
    7. Trasmissionesusmart-phoneaziendale 8. Affissionesuimezzidilavoro
    9. Inserimentodelflyernellabustapaga

    1.3 Procedure o misure di contingentamento o di parcellizzazione accessi dei Lavoratori

    L’item in oggetto, al pari di quello successivo, sono incentrati sulla regola di porre la distanza interpersonale ad almeno 1 metro. Il requisito trattato in questo paragrafo è riferito alle procedure attinenti i Lavoratori in azienda e in particolare se sono state emesse o documentate procedure per accedere in modo scaglionato a locali di interesse comune quali, sale ristoro, bagni, spogliatoi, punti di ritrovo in aree di banchina.

    In questo caso in soli 02 casi procedure specifiche non sono state predisposte e in altrettanti casi tali misure non risultavano applicabili al contesto dell’impresa intervistata.

    Le procedure visionate e di cui è stata verificata l’applicazione erano in ordine di frequenza le seguenti:

    • –  Scaglionamento dei turni di accesso al luogo di lavoro e di conseguente accesso agli spogliatoi
    • –  Contingentamento degli accessi a sale comune di ristoro, bagno, spogliatoio
    • –  Divieto a prendere il caffè in più di un lavoratore per volta
    • –  Posa di segnaletica a terra o di cartelli che ricordano di mantenere le distanze
    • –  Posa di cartellonistica che ricorda la distanza di 1 mt in tutte le stanze e luoghi dilavoro

      1.4 Procedure o misure di distanziamento degli Utenti in attesa di consegnare o ricevere documentazione di viaggio o delle merci.

    Nessuna procedura

    Non applicabile

    Redatte procedure

    4

    Relazione sui dati derivanti dal monitoraggio dell’applicazione delle Procedure di prevenzione COVID-19

    Il requisito in oggetto attiene al paragrafo precedente, ma descrive le misure adottate per l’utenza esterna.

    In molti più casi del precedente item risulta disomogenea l’applicazione di tale requisito al contesto delle varie aziende. Molte imprese portuali non hanno interazione con utenti esterni o le hanno ridotte al minimo.

    Dalla lettura dei dati emerge che per 05 aziende tali misure non trovano applicazione, non sono state redatte tali procedure in 04 casi (poiché ne risultavano di remota applicazione) e ne è stata trovata evidenza nelle restanti 19 imprese.

    Le misure adottate sono in ordine di frequenza:

    • –  posa di segnaletica verticale e orizzontale e cartelli sulle soglie di accesso agli uffici dedicati a vettori e spedizionieri,
    • –  chiusura delle “luci” di comunicazione col pubblico a mezzo di lastre di plexiglass o muretti in cartongesso
    • –  interposizione al pubblico di paletti con cordino o banchetti “ di cortesia”
    • –  rappresentazione al suolo delle distanza di rispetto attese
    • –  riprogrammazione dell’organizzazione del lavoro (es. “cambi a caldo”) per fare inmodo che i lavoratori delle imprese Art. 17 o appaltatrici arrivino in momenti di maggiore frequentazione di spogliatoi e aree comuni.

      1.5 Misure di profilassi per i Lavoratori ai Varchi di accesso al Terminal
      In solo il 39% dei casi le imprese intervistate dispongono di un servizio di sorveglianza a

      protezione del proprio Terminal. Tra queste 11 sottoposte a verifica:

      1. in 10 casi su 11 sono stati realizzati dispositivi per creare e mantenere una idonea distanza tra GPG e Utenti. Nel caso rimanente alle GPG è stato vietato di uscire dai loro box in caso di “Utente a piedi o a terra”  il 100% ha fornito indicazioni e procedure di contrasto a tale rischio,
      2. in 09 casi su 11 il Terminalista intervistato ha dotato di mascherine FFP3 le GPG nella previsione in cui queste debbano interagire con utenti in ingresso al Terminal, ma in tutti i casi il Datore di Lavoro dell’imprese di servizio di sorveglianza già forniva tali dotazioni ai propri Lavoratori.
      3. Nel100%deicasiiTerminalistihannomessoadisposizionedigelidroalcoliconelle garitte di sorveglianza accessi ai Terminal.

      1.6 Sanificazione dei locali frequentati in occasione di lavoro

      La verifica in oggetto è stata effettuata campionando i luoghi di lavoro, effettuando sopralluoghi presso spogliatoi, uffici, officine e locali di ristoro.

      In generale, specie negli spogliatoi, si sono osservati livelli di pulizia maggiori di quelli riscontrati nelle verifiche abitualmente svolte presso i Terminal.

    5

    Relazione sui dati derivanti dal monitoraggio dell’applicazione delle Procedure di prevenzione COVID-19

    Nel 79% dei casi le imprese hanno fatto ricorso a ditte esterne di pulizia cui affidare i procedimenti di igienizzazione o di sanificazione dei locali di lavoro, mentre nei rimanenti casi il personale interno svolge le regolari polizie o sanificazioni.

    Nel 100% dei casi i prodotti utilizzati per la detersione degli arredi e altri ambienti di lavoro risulta allineato con i requisiti ministeriali tra cui le percentuali di cloro o in alternativa di alcol.

    Nell’occasione dei sopralluoghi si sono raccolte evidenze di:

    • –  variazione della frequenza delle pulizie aziendali che sono passate da una media di 2 – 5 volte a settimana a quotidiane o anche più frequenti per taluni spogliatoi, arredi, bagni.
    • –  comunicazioni scritte dalle imprese in cui si chiedeva conferma alle imprese di pulizie che i prodotti utilizzati fossero quelli previsti dai DPCM 23/02/2020 e 01/03/2020.
    • –  Sono state campionate schede di sicurezza e nomi commerciali dei prodotti utilizzati al fine di accertare le capacità di disinfezione degli stessi.1.7 Procedure o misure di pulizia dei mezzi d’opera prima o in occasione del loro passaggio ad altro Lavoratore

      Il requisito oggetto del presente paragrafo è stato uno dei temi maggiormente dibattuti assieme ai Lavoratori portuali nelle prime settimane di emersione del contagio da Coronavirus nel territorio nazionale. Dopo dei confronti anche accesi tra Lavoratori e Datori di lavoro, la misura consistente nella messa a disposizione presso tutti i mezzi d’opera o di movimentazione di un vaporizzatore di prodotti disinfettanti e igienizzanti e di idonei supporti di aspersione e pulizia (carta assorbente o stracci) sono diventate prassi consolidate in tutte le imprese che utilizzano trattori portuali, gru, mezzi per il sollevamento frontale (reach stacker, carrelli elevatori…). I confronti iniziali erano motivati dalla assenza di nesso causale tra la presenza di un mezzo potenzialmente utilizzato da persona infetta da COVID-19 e la possibilità di contagio di un altro lavoratore che va a sedersi sullo stesso mezzo stando attento a non mettere le mani sul viso o a contatto con le mucose. La misura di prevenzione qui descritta è stata alla fine recepita tra il 09 e il 11 marzo da tutte le imprese, diventando in occasione degli audit qui riassunti una prassi consolidata nel 100% delle aziende che utilizzano tali mezzi d’opera.

      Le uniche carenze osservate a tale proposito sono state:

    • –  La carenza di procedure scritte sulla efficace azione di pulizia e igienizzazione del mezzo,
    • –  La messa a disposizione di DPI idonei per contrastare il rischio chimico nell’utilizzo di prodotti disinfettanti.

    6

    Relazione sui dati derivanti dal monitoraggio dell’applicazione delle Procedure di prevenzione COVID-19

    Quale aspetto degno di nota si cita l’iniziativa di alcune imprese che hanno deciso di avviare una sanitizzazione settimanale degli abitacoli dei mezzi a messo di saturazione degli stessi con ozono.

    1.8 Messa a disposizione di dispenser di gel idroalcolico i aree di lavoro

    Tale misura è stata accertata positivamente nel 93% dei casi. Nelle 02 aziende ove tale dispositivo non è risultato presente AdSP MAO ha provveduto a fornire alcuni flaconi in attesa che gli ordini di fornitura emessi risultassero evasi dai fornitori di riferimento.

    1.9 Distribuzione presso i bagni aziendali della procedura redatta dall’OMS relativa al corretto processo di lavaggio delle mani

    In n° 05 casi la procedura non risultava essere stata esposta. L’ampia diffusione della procedura in oggetto è stata sostenuta da AdSP MAO diffondendone il contenuto nella prima comunicazione alle imprese del 24/02/2020 e posizionandola in tutti i bagni pubblici del Porto Franco Nuovo. Una volta indicata tale carenza le Imprese sono state indirizzate sui siti web ove effettuare il download e la stampa di tale documento.

    1.10 Misurazione della temperatura dei Lavoratori o Utenti esterni

    Tale processo risulta svolto in solo 2 aziende mediante procedura di “automisurazione” da parte degli stessi Lavoratori, mentre in una sola impresa portuale personale sanitario all’uopo addestrato svolge tale servizio all’indirizzo di tutti i visitatori dell’impianto produttivo.

    A fronte dell’importanza rappresentata da tale misura di intercettazione degli eventuali soggetti positivi al Coronavirus, stanti le attese da parte dei Lavoratori e in considerazione della penuria sul mercato dei termometri con cui svolgere tale processo con un grado accettabile di incertezza di misura, AdSP MAO, con proprie risorse, ha pianificato e renderà immediatamente esecutivo il processo di misurazione della temperatura corporea direttamente ai varchi di accesso ai Porti di Trieste e di Monfalcone.

    Presso l’impianto portuale di Monfalcone al Varco carrabile 01 i controlli saranno svolti dalle 07:00 alle 19:00 all’ingresso del Varco 1 a partire dal giorno 21 Marzo 2020.

    Presso l’impianto portuale di Trieste i controlli termometrici saranno attuati dalle 08:00 alle 12:00 e dalle 13:00 alle 17:00 all’ingresso del Varco 1 e del Varco 4, in una prima fase (dal 22 al 25 marzo), con la prospettiva di un potenziamento del servizio fino a coprire anche i Varchi all’ingresso dello Scalo Legnami, Piattaforma Logistica e Ferriera e al Varco di Porto Franco Vecchio.

    7

    Relazione sui dati derivanti dal monitoraggio dell’applicazione delle Procedure di prevenzione COVID-19

    1.11 Altre misure intraprese dalle imprese portuali di Trieste e Monfalcone per la prevenzione alla diffusione del Coronavirus

    Si riportano le misure ulteriori a quelle previste dal DPCM del 11/03/2020 e dal Protocollo d’intesa del 14/03/2020 ai fini della prevenzione della diffusione del COVID – 19 e della condivisione sociale di tali misure:

    • –  Elaborato protocollo interno condiviso tra le imprese dello stesso sito produttivo
    • –  Redazione di un “Documento interno contrasto COVID 19”
    • –  Autodichiarazione COVID clienti / fornitori
    • –  PEC misure anti COVID-19 per autotrasportatori
    • –  PEC misure anti COVID-19 per impresa pulizie
    • –  Circolare multilingue agli autisti consegnata dall’addetto alla vigilanza
    • –  Fornitura materiale igiene e pulizia
    • –  Distribuzione libretto Regione Veneto “Indicazioni alle aziende COVID 19”
    • –  Sanificazione aree di maggiore contatto
    • –  Sanificazione impianti di condizionamento
    • –  Previste sanificazioni settimanali con ozono delle cabine dei mezzi d’opera
    • –  Messi a disposizione in sala responsabile di piazzale spruzzini disinfettanti e cartaper pulizia mezzo d’opera prima di iniziare avviamento di lavoro
    • –  Disposizione aziendale che reca la messa a disposizione dei guanti in lattice monouso, mascherine chirurgiche, saponi e disinfettanti antibatterici,igienizzazione dei mezzi aziendali con adeguati prodotti
    • –  Messa a disposizione dei lavoratori nello spogliatoio una scatola di guantimonouso.
    • –  Messa a disposizione mascherine di tipo ffp2/ffp3 (laddove ancora disponibili) edocchiali di protezione trasparenti anti scheggia ed antipolvere.
    • –  Sono state date disposizioni che vietano trasferte, convegni, riunioni, corsi diformazione, ecc.
    • –  Valutata pulizia delle postazioni del pontile prima dell’arrivo nave (viene effettuataregolarmente dopo il disormeggio).
    • –  Mascherina quando si esce dall’ufficio (procedura interna): mascherine chirurgiche.
    • –  Guanti di lattice a disposizione sul bancone prima dell’uscita.”
    • –  Manuale di tutte le misure di prevenzione aziendale
    • –  Sanificazione settimanale ambienti lavorativi chiusi con ozono
    • –  Specifiche procedure di comportamento per gli autisti, operatori delle bettoline,operatori della manovra ferroviaria
    • –  Divieto di accesso a terzi ai locali della palazzina uffici
    • –  Vietate le trasferte anche per lavoro
    • –  Operai in pulmino da 8 a 3 e con finestrini aperti e tutti con mascherina.
Condividi
Per poter migliorare e aggiungere contenuti di qualità riguardanti la nostra amata Trieste, puoi effettuare una donazione, anche minima, tramite Paypal. Ci sarà di grande aiuto, grazie!

You may also like...

Almanacco News