La nota del Coordinatore Regionale PAI FVG, Fabio Rabak, contro il consumo e l’uccisione di agnelli e capretti durante la Pasqua, basato sui principi etici, le evidenze scientifiche e le riflessioni teologiche:
In vista della Pasqua, desidero condividere una prospettiva articolata sul consumo e l’uccisione di agnelli e capretti, fondata sui principi etici, le evidenze scientifiche e le riflessioni teologiche.
Il rispetto per ogni forma di vita è un principio etico fondamentale che richiede considerazione verso gli animali, riconoscendoli come esseri senzienti capaci di provare emozioni e sensazioni fisiche. Ciò solleva interrogativi morali sul consumo animale e il trattamento degli animali destinati alla produzione alimentare. Promuovere la compassione e scegliere alternative cruelty-free riflette i valori di rispetto e solidarietà, comportando una riflessione sulle nostre azioni e le loro conseguenze sugli animali, sulla salute e sull’ambiente.
Optare per prodotti cruelty-free non solo manifesta un impegno per il benessere degli animali, ma contribuisce anche a una maggiore sostenibilità ambientale e a un mondo più giusto e rispettoso verso tutte le creature viventi.
Le evidenze scientifiche continuano a confermare la capacità degli animali da allevamento di provare emozioni complesse e di manifestare bisogni fisici e psicologici. Tuttavia, nonostante queste prove, gli standard di benessere animale spesso non vengono rispettati nei processi di allevamento intensivo e macellazione, causando sofferenza evitabile agli animali.
Inoltre, l’industria della carne continua a contribuire in modo significativo all’inquinamento ambientale attraverso le emissioni di gas serra, l’inquinamento dell’acqua e del suolo, oltre alla deforestazione per fare spazio a pascoli e coltivazioni di alimenti per animali da allevamento. Queste attività hanno gravi conseguenze per l’ecosistema, tra cui perdita di biodiversità, degradazione del suolo e cambiamenti climatici. È quindi cruciale esaminare e promuovere pratiche agricole più sostenibili e rispettose del benessere animale per mitigare gli impatti negativi sull’ambiente e sugli animali stessi.
Le tradizioni religiose enfatizzano la compassione, l’amore e il rispetto per gli esseri viventi. Riconsiderare il sacrificio animale con maggiore compassione può guidare a celebrare la Pasqua senza causare sofferenza. Le scritture sacre promuovono l’equilibrio ecologico e il rispetto per la creazione, mentre la tradizione dell’agnello pasquale manca di supporto teologico, contraddicendo l’amore e la compassione. La responsabilità delle scelte alimentari deve essere guidata dalla sensibilità umana, senza cadere nel dispotismo religioso. Giovanni identifica Gesù come l’Agnello di Dio, rendendo obsolete le offerte rituali e non vi sono precetti pasquali sull’agnello. La Pasqua dovrebbe promuovere la comunione e la convivialità autentiche.
In conclusione, invito la comunità a considerare queste riflessioni etiche, scientifiche e teologiche e ad adottare scelte alimentari rispettose della vita animale e dell’ambiente durante le festività pasquali e oltre.
Auspico un futuro in cui la compassione e la consapevolezza guidino le nostre azioni quotidiane, contribuendo a un mondo più rispettoso e armonioso per tutte le creature.