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Piero Camber (F.I.) condanna definitiva per spese pazze, decade da Consigliere regionale

Condanne confermate per spese pazze ad alcuni politici eletti in Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia fra il 2010 e il 2013. Molti consiglieri regionali erano avvezzi ad impiegare i soldi pubblici per cene private, biglietti aerei per viaggi non istituzionali, regali, acquisti personali, dalla profumeria alla biancheria intima, tutte spese che si facevano rimborsare dal gruppo consiliare di riferimento. La vicenda giudiziaria quindi giunge al termine, arrivando in Cassazione. E’ stato infatti diffuso il dispositivo della Corte di Cassazione che racconta di condanna definitiva per Gaetano Valenti e per Piero Camber con quest’ultimo, fatto più rilevante della vicenda, che decade dalla carica di consigliere regionale. Valenti è stato condannato a 1 anno 9 mesi e 10 giorni. Camber 11 mesi e venti giorni. Nel processo non vi erano solo Valenti e Camber, ma anche altri imputati per i quali è stato deciso il rinvio in altra sezione di Corte d’Appello. Si tratta delle posizioni di Piero Tononi, Daniele Galasso, Maurizio Bucci, Antonio Pedicini e Gianfranco Moretton. Evitano così le manette il consigliere Piero Tononi (ex Pdl), l’ex capogruppo PDL Daniele Galasso, l’ex capogruppo del PD Gianfranco per i quali la Corte d’Appello aveva stabilito pene pesanti: Tononi, 2 anni e 10 giorni; Galasso 2 anni e 8 mesi, Moretton 2 anni e 6 mesi. I tre in Cassazione hanno rischiato davvero grosso dato che, se condannati, potevano finire nell’ambito della norma “Spazzacorrotti” che ha inserito il peculato tra i reati per cui non è prevista la sospensiva della detenzione in caso di condanna. In sostanza la Cassazione per i tre ha preferito non decidere con la forma dell’annullamento con rinvio della sentenza di condanna in secondo grado. Tornano a processo Bucci e Pedicini. Entra in consiglio regionale al posto di Camber il primo dei non eletti fra i forzisti, si tratta di Walter Zalukar anche lui di Forza Italia, presidente del Comitato “Costituzione 32”, medico della azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste, ex primario del pronto soccorso che in questi mesi ha criticato aspramente l’opera dell’assessore alla salute Riccardo Riccardi e la sua riforma sanitaria oltre ad essere, particolare non secondario nelle dinamiche del partito di Berlusconi, marito della senatrice forzista Laura Stabile.

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