“Nella memoria del disastro del Vajont il pensiero va prima di tutto alle più di 1900 vittime, ma anche a quanto ancora dobbiamo fare affinché certe tragedie non si verifichino più, è significativo il fatto che sono passati cinquantasette anni e siamo ancora ad evidenziare la necessità di progettare opere pubbliche utili e non speculazioni sulla pelle dei cittadini o di impatti ambientali non sostenibili” – così si esprime Giorgio Cecco coordinatore FVG di FareAmbiente. “Certo non basta il doloroso ricordo, di questo e di altri disastri verificatosi nel nostro paese, serve una nuova morale e cultura di salvaguardia, che oltre alla sostenibilità nella progettazione, la realizzazione e la conservazione delle strutture pubbliche e private, metta al centro il valore e la dignità delle persone e il rispetto del territorio e della tutela ambientale” – sottolinea Cecco. “Un passo importante in tal senso sarà la nuova legge che l’Amministrazione Regionale sta varando, per le concessioni di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico” – evidenzia Alice Tessarolo in audizione nella competente commissione regionale – “e guardiamo con positività una gestione da parte di un unico ente a maggioranza pubblica”
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