Non solo le attività lecite hanno subito il contraccolpo per il fermo imposto dal coronavirus; anche il sommerso, che pur fattura cifre considerevoli, si trova in crisi nera (tranne alcuni settori particolarmente underground che usano sistemi molto simili a “just-eat”). Gli affari vanno particolarmente male a tutte quelle attività dove i “contatti umani” sono imprescindibili, in primis il duro lavoro delle peripatetiche. Dal momento che si diffida la gente a frequentare i luoghi pubblici e a mantenere le distanze (almeno 1 metro) dalle altre persone, si può facilmente immaginare l’impossibilità di esercitare mestieri dove le distanze interpersonali devono per forza azzerarsi. Probabilmente, anche questa categoria si troverà a chiedere ma non si sa in quale forma, una sorta di ammortizzatore sociale…
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