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Austria, via libera ai bordelli

Gli ultimi dati segnalano in Austria il riformarsi di focolai, soprattutto nella zona di Linz (Alta Austria), Sankt Pölten (Bassa Austria) e Vienna. Non sono dati allarmanti, ma hanno comunque indotto le autorità sanitarie ad esortare gli austriaci alla prudenza e all’applicazione delle “vecchie” regole: mantenere la distanza dalle persone che non siano di famiglia, usare la mascherina il più possibile, lavarsi spesso le mani.

Le cronache del lunedì riferiscono di decine di migliaia di persone che nella domenica precedente si erano riversate sulle rive dei laghi, del Donaukanal (nella foto di Carolina Bauer, l’affollato Strandbar Hermann), delle piscine. Le foto della spiaggia e dei pontili sul Wörhtersee, lungo la sponda orientale (Klagenfurt), mostrano tuttavia i bagnanti regolarmente distanziati tra loro, ma pare che la disciplina e la prudenza siano venute a mancare alla sera, nei locali di Velden e altrove.

La situazione potrebbe peggiorare nei prossimi giorni, per l’allentamento delle limitazioni disposto dal governo. Da oggi, per esempio, tutti gli sport sono permessi, anche quelli di squadra e anche quelli che comportano il contatto fisico tra gli atleti. Sempre da oggi nei bar e nei ristoranti non vige più l’obbligo per il personale di servizio di indossare la mascherina. Insomma, le probabilità di contagio aumenteranno.

La preoccupazione maggiore, tuttavia, è legata alla prostituzione, che da oggi è di nuovo legalmente consentita. “We are back!” annuncia da giorni nella sua home-page il sito web di Wellcum, il megabordello che si trova in Carinzia, subito al di là del confine di Tarvisio, meta di affollati pellegrinaggi dall’Italia.

Il Ministero della Salute ha diramato in proposito molte raccomandazioni, ma nessun obbligo. Viene raccomandata, per esempio, l’igiene personale e il ricambio delle lenzuola per ogni cliente. Si consiglia l’uso della mascherina, così come si consiglia ai clienti di comunicare i loro dati personali, perché possano essere immediatamente informati, qualora le prostitute che hanno avvicinato risultino colpite da Covid-19. Ma, anche in questo caso, avviene tutto su base volontaria, per ragioni di privacy. In Austria la legge prevede per le prostitute un controllo sanitario obbligatorio ogni sei settimane. In questa sede potranno essere sottoposte anche a un test Covid, ma solo con il loro benestare. (Marco Di Blas)

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