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Vendita de “Il Piccolo” e altre testate Gedi, la trattativa si ingolfa

La cordata che fa capo al trevigiano Enrico (gruppo Save e Finint) messa in piedi per rilevare gli asset del Nordest che il gruppo Gedi ha messo sul mercato (il Mattino di Padova, la Nuova di Venezia, la Tribuna di Treviso, il Corriere delle Alpi, il Messaggero Veneto e il Piccolo di ) si sarebbe dalla trattativa. C'è addirittura una voce, proveniente da Leopost, che ritiene l'operazione già conclusa. Chi è l'acquirente? A quanto risulta non si tratterrebbe più del pool di industriali o imprenditori triveneto, bensì di un gruppo editoriale già presente in Italia e che avrebbe chiuso la . Angelucci? Caltagirone? Jervolino? Oppure Alberto Leonardis che nel 2020 ha acquistato il Tirreno in Toscana, le Gazzette di Modena e Reggio, la Nuova Ferrara in Emilia-Romagna e la Nuova Sardegna. Insomma i giochi ormai sono chiusi e fra pochi giorni si conoscerà il nome del nuovo proprietario delle testate. Su Danilo Iervolino va ricordato che lo scorso anno aveva comprato l'Espresso per 4,5 milioni di euro. Secondo indiscrezioni, avrebbe offerto 60 milioni, troppo poco per testate pagate 102,4 milioni a De Benedetti. Ma la trattativa s'è incagliata anche sui debiti troppo pesanti e sui giornalisti giudicati troppi e troppo sindacalizzati. Infine una curiosità. Nel quadro dell'editoria friulana va registrata l'indiscrezione secondo cui Benedetti, gruppo Danieli, era interessato a realizzare un nuovo quotidiano prima delle elezioni regionali. Ipotesi rimessa nel cassetto. (Leopost)

Certo, la situazione è complicata. Le redazioni – anche dopo la pandemia – si sono svuotate, tante edicole hanno chiuso, troppi lettori si accontentano dell'informazione che trovano sui social network e sulle testate online improvvisate, dove non mancano le fake news, le notizie spazzatura, gli errori ortografici e grammaticali da prima elementare. Secondo i dati Agcom, nei primi nove mesi del 2022 sono stati venduti in media, giornalmente, 1,57 milioni di quotidiani (cartacei più digitali). Un dato che evidenzia una flessione del 9,4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021 e del 32,5 per cento rispetto al 2018. Per i quotidiani cartacei, nel periodo gennaio- 2022 la riduzione è del 9,9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021 e del 36,5 per cento rispetto al 2018, con una vendita di 1,36 milioni di copie.

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