Come riportato dal Korea Economic Daily, giornale tra i più autorevoli in Sud Corea, il patto con l’Uzbekistan ha portato alla progettazione di una linea ferroviaria che farà correre i treni della Hyundai Rotem su territorio uzbeko.
Con questa novità, si apre una nuova era per i viaggiatori che intendono visitare l’Uzbekistan. Entro il 2026 inizierà a correre la nuova linea ferroviaria ad alta velocità pensata per collegare la capitale Tashkent a Khiva, dando un enorme slancio agli spostamenti interni al paese e una grande opportunità ai visitatori provenienti da tutto il mondo. L’iniziativa deve essere inquadrata nel ruolo sempre più importante che sta assumendo il settore nell’economia nazionale.
Il governo uzbeko ha completato l’elettrificazione di circa 465 km di linea tra le città di Bukhara, Urgench e Khiva, una linea su cui correranno i treni della Hyundai Rotem, vetture in grado di percorrere velocità attorno ai 250km/h. Se, fino ad ora, il tratto da Tashkent a Khiva richiedeva un tragitto di circa 14 ore, ora basteranno 8 ore per completare lo spostamento. Un vantaggio che renderà molto più fattibile lo spostamento tra le città più importanti del paese.
Tour resi più rapidi per l’esperienza dei viaggiatori
Le tappe più importanti dei tour in Uzbekistan includono sempre città come Tashkent, Samarcanda, Bukhara e Khiva, ma il principale disagio avvertito dai viaggiatori sono stati i lunghi tempi di percorrenza, un’inefficienza che ha rappresentato per lungo tempo un freno all’afflusso di visitatori dall’estero. La linea, intitolata all’eroe nazionale Jaloliddin Manguberdi, cambia radicalmente l’approccio ai viaggi nel paese, aprendo le porte a tutti coloro che non possono permettersi una permanenza superiore alla settimana.
Khiva sarà molto più accessibile ai viaggiatori in partenza dalla capitale. In questo contesto, le autorità prevedono che il collegamento potrebbe attrarre circa 3 milioni di viaggiatori all’anno, generando una spinta decisiva all’ulteriore crescita del flusso turistico in tutto l’Uzbekistan.
Come sono i treni ad alta velocità?
Tra tecnologia coreana e comfort, l’esperienza di viaggio su questi treni risulterà decisamente più gradevole per i passeggeri. I treni sono adatti ad affrontare qualsiasi tipo di condizione climatica: dal caldo torrido, alle tempeste di polvere, agli sbalzi termici che caratterizzano il paese. Inoltre, trattandosi di un sistema elettrico, verrà ridotto sensibilmente l’impatto ambientale rispetto ai sistemi precedenti alimentati a gasolio.
La scelta green fatta dal governo deve essere letta in risposta alle richieste dei viaggiatori, molto attenti alla sostenibilità ambientale e alla scelta di mezzi in grado di migliorare l’esperienza abbattendo l’impatto sull’ecosistema.
L’occasione per i tour operator di tutto il mondo
Nonostante l’Uzbekistan sia ormai da anni una delle mete più in voga del momento, lo sviluppo tecnologico di una linea ferroviaria di questo tipo consentirà ai tour operator di progettare itinerari completi, in cui potranno essere inclusi più tappe a parità di tempo dedicato al viaggio. Inoltre, con l’inevitabile aumento delle prenotazioni, la Via della Seta tornerà ad essere con ogni probabilità uno dei crocevia umani più affascinanti e desiderati al mondo.
La linea ferroviaria è un investimento a lungo termine
Come si può facilmente immaginare, la linea ferroviaria non è solo un’occasione per aumentare l’afflusso di viaggiatori sul suolo nazionale, ma anche una spinta rilevante per il trasporto merci. Si prevede che, su base annua, si potranno trasportare tra 1 e 6 milioni di tonnellate, favorendo il traffico interno di merci con vantaggi sull’economia del paese.
Una scelta di questo tipo fa dell’Uzbekistan un hub di transito tra Europa e Asia, rinsaldando il legame economico con i paesi confinanti. La linea si afferma come il primo tassello di una lunga fase di modernizzazione infrastrutturale del paese e di una forte apertura alla cooperazione internazionale. L’Uzbekistan riparte dal turismo per arricchire e rendere più efficiente l’economia del paese, finora troppo dipendente dal turismo per sostenere la crescita nazionale.