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Trieste, scatta petizione per salvare Palazzo Carciotti

Trieste – Palazzo Carciotti
Photo courtesy by: Luca Aless / CC BY-SA

Parte venerdì prossimo la campagna di raccolta delle firme dei cittadini di Trieste per chiedere al sindaco che palazzo Carciotti non venga venduto e resti patrimonio della città di Trieste.

Partecipa alla conferenza stampa di presentazione dell', che sarà trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube venerdì 29 maggio alle ore 11.30.

Per intervenire alla discussione, aggiungi il tuo commento direttamente dal canale YouTube.


Il 29 maggio alle ore 11.30 si svolgerà online su YouTube la conferenza stampa di presentazione della petizione (e il lancio della relativa campagna di raccolta firme) che rivolge al Sindaco Roberto Dipiazza un appello perché Palazzo Carciotti non venga venduto e resti patrimonio della città di Trieste. L'incontro è aperto anche alle istituzioni, organizzazioni e cittadini interessati.
In una lettera al primo cittadino il gruppo salviamopalazzocarciotti promotore dell'iniziativa, formato da una ventina di rappresentanti di diversi ambiti della cultura triestina, propone che il Comune conservi la proprietà e valorizzi come bene della città il palazzo sito tra le rive e il canale, uno dei gioielli architettonici neoclassici della città e uno dei più amati monumenti di Trieste, protagonista recentemente di ben 4 aste di vendita non andate a buon fine: “Pensiamo infatti che questa vendita non avvenuta – scrivono i firmatari al sindaco – segni l'importante momento nel quale lei può decidere una rifunzionalizzazione dell'edificio come bene pubblico e può far porre allo studio una intelligente progettazione dei suoi contenuti che ne disponga l'uso al servizio della collettività”.

Parleranno in conferenza stampa Giuliana Carbi Jesurun, che introdurrà i motivi e le fasi dell'iniziativa, e Nicoletta Zanni, che ricorderà la qualità architettonica e artistica del palazzo. Seguirà l'intervento di Lucia Krasovec-Lucas su Carciotti–bene pubblico: ripensare la città e i suoi spazi, riappropriarsi del bene comune, significa trovare le ragioni per una narrazione plurale, che possa ristabilire il senso di comunità e di responsabilità, e per attivare nuovi esercizi di futuro (anche alla delle esperienze covid-19, senza precedenti…). Roberto Dambrosi ipotizzerà un possibile futuro di protagonista urbanistico delle rive dato che il palazzo è sito nella privilegiata posizione di cerniera sulla T formata dai due grandi assi delle rive e del canale. A questo possibile punto di forza “fisico” l'artista Roberto Paci Dalò infine aggiungerà un possibile punto di forza quanto a contenuti e funzioni in grado di attivare per il palazzo un ruolo di “icona” nel futuro dell'immaginario internazionale di Trieste.

La lettera-petizione si potrà firmare sul sito www.palazzocarciotti.org fino al mese di settembre, quando essa verrà consegnata al sindaco, corredata da tutte le firme nel frattempo raccolte.
Nel corso di questi mesi intanto verranno istituiti dei gruppi di lavoro al fine di iniziare in settembre un forum di discussione dei cittadini sul concetto di bene comune, che possa individuare visioni, finanziamenti, metodi e
contenuti per creare un progetto di condivisione culturale che potrebbe avere caratteristiche sperimentali di grande interesse europeo.

Giuliana Carbi Jesurun è storica dell'arte e curatrice di arte contemporanea, presidente del comitato Trieste Contemporanea e direttrice dello studio Tommaseo di Trieste. | Roberto Dambrosi, noto , co-fondatore nel 2001 dello studio Starassociati, ha recentemente mappato, per la rete civica Un'altra città, la Trieste dei “buchi neri”, luoghi incompiuti o abbandonati della città. | Lucia Krasovec-Lucas, architetto, PhD e Post PhD in architettura e città moderna, Past Presidente nazionale di AIDIA-ITALIA, Ispettore Onorario MIBACT e socia IN/Arch Triveneto, è esperta di analisi e valorizzazione strategica di ambiti urbani e del paesaggio. | Roberto Paci Dalò, autore e regista, disegnatore, artista visivo, compositore e musicista, è co-fondatore di Giardini Pensili (1985) e professore di Interaction design all'Università della Repubblica di San Marino dove ha fondato e dirige Usmaradio. | Nicoletta Zanni, storica dell'arte, già docente di Storia della critica d'arte all'Università di Trieste, è un'autorevole studiosa dell'architettura di Trieste.

Palazzo Carciotti

Uno dei monumenti di eccellenza dell'architettura neoclassica dell'Europa centrale, il Palazzo Carciotti di Trieste è di proprietà municipale dal 1932.
Fu progettato per il mercante greco Demetrio Carciotti, stabilitosi a Trieste nel 1775, dall'architetto austriaco Matteo Pertsch (che a sua volta elegge Trieste come sua città e firma tra l'altro anche il Teatro Verdi, la Rotonda Panciera, la Casa Steiner, la Lanterna). Ultimato nel 1805, presenta scultoree di Antonio Bosa e pittoriche di Giuseppe Bernardino Bison.
Questo palazzo è molto amato dai triestini. È sito sulle rive di Trieste, a conclusione a del Canal Grande, asse centrale dello storico Borgo Teresiano (la città nuova estesa a metà Settecento oltre alla cinta medioevale e su preesistenti saline per volere di d'Austria). Non solo è una -icona della città, ma è una vera e propria immersione nella storia e nell'identità dei triestini.

La lettera al Sindaco

Caro Signor Sindaco,
le scriviamo perché non riusciamo ad immaginare che Palazzo Carciotti non continui ad essere un bene dei cittadini e la invitiamo a rasserenarci e a confermarlo pubblicamente, come Primo cittadino.
Trieste per fortuna non ha sofferto un danno irreparabile e le esprimiamo il nostro sollievo per il fatto che le aste di vendita del palazzo non hanno avuto assegnatari.
Poiché uno dei più importanti e amati monumenti di Trieste è dunque ancora patrimonio di tutti i cittadini, le chiediamo di mantenere ferma la proprietà del bene, che deve restare della Città, e prevedere una destinazione pubblica del palazzo. Pensiamo infatti che questa vendita non avvenuta segni l'importante momento nel quale lei può decidere una rifunzionalizzazione dell'edificio come bene pubblico e può far porre allo studio una intelligente progettazione dei suoi contenuti che ne disponga l'uso al servizio della collettività.
La ringraziamo per l'attenzione che siamo certi vorrà dedicare al nostro appello sapendo che ha a cuore come noi la valorizzazione di Trieste.

Roberto Canziani, Giuliana Carbi Jesurun, Roberto Dambrosi, Diana De Rosa, Anna Laura Govoni, Elvio Guagnini, Alexandra Hagemann, Wissal Houbabi, Lucia Krasovec-Lucas, Marko Kravos, Emanuela Marassi, Marija Mitrović, Roberto Paci Dalò, Massimo Premuda, Livia Rossi, Dubravka Šantolić Cherubini, Marcela Serli, Davide Skerlj, Marko Sosič, Antonella Varesano, Nicoletta Zanni, Maila Zarattini (promotori e primi firmatari)


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