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Trieste, i 60 anni della Domus Lucis

Quest'anno la commemora i suoi 60 anni di vita. Sessant'anni anni non sono pochi e il cammino che la Domus ha compiuto è stato lungo. Le persone che a vario titolo ci accompagnano da tanto possono ricordare e raccontare; altre, quelle arrivate più di recente, non possono ricordare ma, protese verso il futuro, possono aiutarci a costruire la nuova storia.

Domus Lucis Trieste

In questi anni tante cose sono cambiate nella società. E anche la Domus ha dovuto aprirsi, di volta in volta, ai nuovi bisogni del mondo della disabilità e alle nuove esigenze e normative del campo sociale-assistenziale. Tutto questo ha comportato, necessariamente, modifiche sia nella struttura della Casa che nell'organizzazione interna.
Nel 2005 è stato aperto il Centro Diurno e nel 2017 il Gruppo Appartamento, come risposta alle domande del nostro territorio, anche per quanto riguarda la tipologia delle persone che chiedono di essere accolte. Inoltre, oggi, nella conduzione e nel coordinamento delle varie attività della Casa, alle Volontarie della Carità (che restano sempre garanti del Carima), sono subentrate altre figure professionali, con le diverse competenze richieste nel campo dell'assistenza e dell'educazione.
Ma in questo lungo tempo, nonostante tutti i cambiamenti, il filo conduttore è sempre sta- to il medesimo: mantenere vivi i valori fon- danti trasmessi da Lucia Schiavinato, attingendo dalla spiritualità eucaristica lo stile di vita che le è proprio e che si traduce in spirito di famiglia e accoglienza di quanti hanno bi- sogno di trovare una Casa, nel significato più profondo del termine, oltre che assistenza e cura della persona, nel rispetto della propria dignità. L'Eucaristia, amata e contemplata, resta sempre il cuore della Domus.
E noi desideriamo e speriamo ardentemente, nonostante tutte le difficoltà, che questo spirito delle origini continui a coinvolgere gli amici, i volontari come tutte le varie figure professionali. L'affetto e la solidarietà che troviamo in loro sono stati sempre, per noi, segno della Provvidenza divina.

domus lucis

Senza questo spirito la Domus non avrebbe più motivi per esistere.
E allora chiediamo al Signore che la Domus Lucis, pur sempre attenta ai nuovi bisogni del territorio, rimanga fedele al carisma che mamma Lucia ci ha lasciato in eredità e sia segno di quella fraternità universale che viene dall'Eucaristia. Le parole giovannee “noi abbiamo creduto all'Amore” siano sempre la fonte del nostro agire. Sicuramente lo sono state per la Domus Lucis. Conservare un'amicizia per oltre cinquant'anni anni, infatti, è una gioia che hanno pochi. Tra questi, anche la Domus Lucis.
La sede di Trieste del Piccolo Rifugio, infatti, ha amici che le sono vicini, che entrano per quella porta, che condividono giornate con donne e uomini con disabilità da più di mezzo secolo.
“Ho conosciuto la Domus Lucis quando ero al primo anno di università, grazie a un ami- co”, racconta Gabriele Muggia. L'università l'ha iniziata nel 1968.
Alla festa dei 60 anni della Domus Lucis, novembre 2022, c'era anche lui. Come pure in tutto il cammino che ci ha portato dal ‘68 a qui.
“Siamo cresciuti insieme agli ospiti della Domus”, racconta Gabriele, facendosi voce anche di altri amici fedeli come lui. “Quando ho cominciato a venire alla Domus, le ospiti erano ragazzine .
Con loro organizzavamo delle uscite, con l' di Marilena Vian, direttrice della Domus Lucis dal 1965 al 1997, e partecipavamo anche ai soggiorni estivi in montagna a Pra- longo, in provincia di Belluno”.
Ma quale è il segreto? Perché Gabriele e altri come lui hanno continuato negli anni, con tutti i cambiamenti che hanno attraversato le loro vite, a mantenere la costante delle visite in Scala dei Lauri?
“Perché – spiega Gabriele – si crea un legame di affetto con le persone. Tu arrivi alla Domus pensando di fare volontariato, ma poi si instaurano rapporti di amicizia, che rimangono nel tempo. E che si rafforzano ritrovandosi in occasioni di festa come questa. Quando serve, la Domus Lucis chiede l'aiuto degli amici, che si danno da fare”. (Silvia Fazzari – il Domenicale di San Giusto)

domus lucis

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