La vicenda della tragica morte di Giulia Bonin a Trieste, ha riacceso il dibattito sulla salute mentale, argomento che il SAP di Trieste ha posto nel suo Congresso Provinciale dello scorso 20 gennaio: “La salute mentale nel lavoro quotidiano dell’operatore di Polizia, scenari futuri, vecchi problemi”.
Lo scopo del dibattito era infatti quello di accendere una luce e una prospettiva di quello che sta accadendo nelle nostre città, visto dalla parte degli operatori di Polizia.
Così Lorenzo Tamaro Segretario Regionale FVG del SAP – “Sempre più spesso infatti le nostre pattuglie sono chiamate ad intervenire, non solo a Trieste, ma anche nelle altre provincie della Regione Friuli-Venezia Giulia e d’Italia su persone che sono in evidente difficoltà psichica, stato di alterazione alcolica o sotto dell’effetto di sostanze stupefacenti.
Non mancano anche gli interventi presso i pronto soccorso e le strutture psichiatriche in ausilio al personale medico per contenere queste persone in stato di agitazione.
Sono casi di persone che hanno bisogno di cure ed assistenza da parte di personale specializzato e che se lasciati soli o non “seguiti ” rischiano di commettere dei reati, spesso gravi, ai danni delle persone creando un forte allarme sociale e mettendo a grave rischio la propria incolumità e quella delle loro vittime”.
Spesso, – continua Lorenzo Tamaro – “a causa di queste condizioni di salute, il caso da sanitario diventa giudiziario, con in mezzo il coinvolgimento della forza pubblica, che come spesso accade rappresenta l’ultima risorsa per cercare di arginare un problema che nessuno è riuscito a risolvere.
Vorremmo ricordare il caso Meran, l’assassino che in Questura uccise gli Agenti Pier Luigi Rotta e Matteo Demenego, che poi venne assolto dalla giustizia italiana perché riconosciuto incapace di intendere e volere.
In quel caso la sua famiglia nelle ore precedenti alla tragedia aveva chiesto aiuto per le sue condizioni psichiche senza trovare però una risposta adeguata in merito”.
Molti, se venissero trattati per tempo e in maniera adeguata come casi sanitari sotto il profilo psichico, non diventerebbero casi giudiziari.
“Riteniamo – continua il Segretario Regionale del SAP – sia importante venga riconosciuta la responsabilità giuridica di chi commette un reato anche se incapace di intendere e volere, con l’obbligatorietà di intraprendere un percorso curativo.
Ma ci sono molti altri casi meno conosciuti e meno famosi, dove l’epilogo dei fatti è la conseguenza di allarmi inascoltati e/o di interventi che con il senno del poi si sono rivelati insufficienti e inefficaci.
Oggi la situazione, su questo fronte, appare peggiorata a seguito della pandemia Covid-19 e anche dell’arrivo sul nostro territorio nazionale di immigrati, spesso entrati illegalmente in Italia, provenienti da zone del mondo fortemente problematiche e interessate da conflitti. Piu di qualcuna di queste persone manifesta insofferenze di natura psichiatrica.
Non di minor importanza in termine di attenzione sono quei soggetti che fanno uso e abuso di alcol e droghe, che nel momento di alterazione commettono azioni che mettono in pericolo la sicurezza pubblica.
Non vogliamo esprimerci sulla riforma Basaglia, spesso utilizzata come contenzioso politico, ma è chiaro che il sistema così com’è oggi non è in grado di fornire quelle risposte e quel supporto necessario né per i “malati” né per le loro famiglie: prime vittime perché spesso sono lasciate sole a doversi confrontare con un problema enorme e di difficile soluzione.”
“È necessario – conclude Lorenzo Tamaro – che ci sia un’obbligatorietà della terapia per coloro che non accettano la cura.
Mancano sicuramente strutture e fra queste l’esempio concreto sono le “REMS” che proprio nel caso Meran, hanno dimostrato tutta la loro inadeguatezza e criticità.
Ma mancano anche le strutture all’interno delle carceri, dove questo problema è fortemente presente, come emerso anche durante il dibattito nel sopracitato Congresso Provinciale che ha visto tra i relatori il Dott. Enrico SBRIGLIA, Garante Regionale dei Diritti della Persona del Friuli-Venezia Giulia e già direttore della Casa Circondariale di Trieste”.
Lorenzo Tamaro – Segretario Regionale SAP F.V.G.






