Comunicato ANVGD sul riconoscimento delle tragedie del passato e un futuro condiviso tra Italia e Slovenia: Un anno fa il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella ed il suo omologo sloveno Borut Pahor si soffermavano per un minuto di silenzio davanti alla Foiba di Basovizza. Partendo da quel luogo simbolico, Italia e Slovenia hanno iniziato a guardare non più a ciò che divide, ma a ciò che accomuna, con particolare riferimento ai lutti ed agli sconvolgimenti provocati dalla dittatura comunista di Tito, tanto nella Venezia Giulia quanto in Slovenia. A suggello di questa condivisione, il Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza ha insignito il Presidente Pahor del più importante riconoscimento cittadino. La Slovenia ha da poco iniziato il suo semestre di presidenza europea ed è proprio nella comune appartenenza europea che Roma e Lubiana devono proseguire il loro dialogo per renderlo sempre più concreto e proficuo nei prossimi anni.
Nova Gorica e Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025 rappresentano già un ulteriore passo avanti in questa direzione: si tratterà, fra l’altro, di una rassegna in cui potranno essere portate all’attenzione dell’opinione pubblica anche le pagine più tragiche della storia di Gorizia e più ampiamente del confine orientale italiano. Le associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati devono essere in futuro coinvolte nelle ricerche delle autorità slovene riguardo foibe e fosse comuni in cui le milizie di Tito compirono le loro stragi in territorio attualmente sloveno, andando a colpire anche sacerdoti e civili sloveni. Siccome in Croazia queste ricerche congiunte già avvengono, auspichiamo che possa essere portata a compimento una mappatura completa dei luoghi di queste stragi, in maniera tale da trovare il luogo di sepoltura di migliaia di persone scomparse nel nulla a guerra finita. Una volta ricostruite queste terribili dinamiche, sarà giunto il momento in cui potrà venire finalmente eretto un memoriale con i nomi delle vittime.
Affinché la storia che il Giorno del Ricordo ha reso patrimonio di tutta la comunità nazionale possa assurgere ad un rango europeo, confidiamo che presto si riuniscano nuove commissioni di storici italiani, sloveni e croati per approfondire ed ampliare il lavoro delle commissioni istituite negli anni Novanta.
Queste successive tappe condivise potranno facilitare anche la soluzione delle questioni ancora aperte riguardo i beni abbandonati.
Renzo Codarin
Presidente Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia