Lo storico triestino Raoul Pupo esprime i suoi pensieri sul ritorno della Narodni dom alla comunità slovena di Trieste e gli atti di riconciliazione
Il primo pensiero che gli venne in mente quando venne a sapere del triplo tributo dei presidenti Sergio Mattarella e Borut Pahor il 13 luglio fu: bravi ma basta.
Lo storico di Trieste Raoul Pupo stima che visitare il monumento agli eroi di Basovizza e poi alle Foibe richieda molto coraggio. Questi monumenti simboleggiano ricordi contrastanti e dolorosi, è un luogo di eventi che non puoi spiegare in modo semplice, afferma lo storico. Ogni comunità coltiva la propria memoria, trascurando quella altrui: è impossibile unirle, ma possiamo provare a riconciliarle e capire anche ciò che troviamo difficile da comprendere. Non è necessario rinunciare a memoria, gratitudine, commemorazioni, ma possiamo abbandonare le continue lamentele e richieste di scuse, ritiene Pupo. Altrimenti, restiamo ostaggi del passato.
Lo storico triestino è convinto che il ritorno del Narodni dom alla comunità slovena, che è parte integrante della realtà triestina, sia un atto necessario e utile, a cui si contrappongono solo gli “epigoni del fascismo”.