È da qualche giorno online il nuovo sito web di AMMER – Archivio Multimediale della Memoria dell’Emigrazione Regionale, una piattaforma digitale che conserva fotografie, documenti e interviste legate all’emigrazione dei cittadini del Friuli Venezia Giulia (https://ammer.regione.fvg.it/).
Realizzato da Insiel Spa e gestito da Erpac Fvg – Ente regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia, il sito offre saggi storici che inquadrano il fenomeno migratorio dalle aree del Friuli, dell’Isontino, della Venezia Giulia, dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, dall’Unità d’Italia fino al 1968, anno indicativo in cui si comincia a registrare un’inversione di tendenza nei flussi migratori di massa dalla regione.
Oltre a due testi introduttivi, di carattere generale, sono disponibili approfondimenti sui principali Paesi di destinazione degli emigrati, coinvolgendo diversi Paesi extraeuropei – come Argentina, Uruguay, Canada, Australia, Stati Uniti, Venezuela, Brasile e Sudafrica – e numerosi Paesi europei, tra cui Francia, Germania, Austria, Svizzera, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Svezia, Regno Unito e Romania.
Il cuore dell’archivio è costituito da ricche banche dati: oltre 750 interviste, più di 2.200 profili di emigrati e circa 15.000 fotografie. Le interviste sono state tutte realizzate all’estero, mentre circa il 20% del materiale fotografico proviene dal Friuli Venezia Giulia, grazie anche alla collaborazione con il Museo dell’Emigrazione di Cavasso Nuovo e con famiglie locali che hanno fornito immagini d’epoca.
La Regione Friuli Venezia Giulia ha scelto di riconoscere le testimonianze raccolte all’interno del progetto AMMER come parte integrante del proprio patrimonio culturale. Per questo motivo, sono state inserite nel Catalogo regionale del patrimonio culturale, sempre gestito da Erpac Fvg.
Il progetto AMMER è stato ideato e realizzato nel 2006, grazie all’impegno di due uffici allora attivi all’interno della Regione Friuli Venezia Giulia: il Servizio corregionali all’estero e lingue minoritarie, con sede a Udine, e il Centro regionale di catalogazione e restauro dei beni culturali, situato a Villa Manin di Passariano di Codroipo. Alla realizzazione hanno collaborato anche l’Università di Udine, tramite l’allora Dipartimento Economia, Società e Territorio, responsabile della realizzazione delle banche dati, e l’Università di Trieste, attraverso l’allora Dipartimento di Storia e Storia dell’arte, che ha curato la produzione dei testi storici.
Tra il 2024 e il 2025, Erpac Fvg ha deciso di rivedere completamente l’impostazione del sito, ormai desueto, intervenendo sia dal punto di vista grafico che testuale, volendo però mantenere tutti i contenuti scientifici già presenti. Questo intervento ha reso il sito più accessibile, fruibile e attuale, pur preservando l’integrità del patrimonio documentale raccolto.
La collaborazione tra il personale di Erpac Fvg, impegnato nella revisione e nell’implementazione dei contenuti, e i tecnici di INSIEL, responsabili dell’infrastruttura informatica, si è dimostrata particolarmente efficace e produttiva. Il confronto tra competenze differenti ma complementari ha accompagnato tutte le fasi del progetto, contribuendo a un lavoro coordinato e ben integrato. Particolare attenzione è stata dedicata anche alle maschere di ricerca, che sono state riprogettate per garantire la massima semplicità d’uso da parte del pubblico non specializzato. Allo stesso tempo, esse offrono strumenti di consultazione più raffinati per chi desidera approfondire in modo sistematico i contenuti dell’archivio. In questo modo, il sito permette una navigazione intuitiva ma anche stimolante, che invita l’utente a esplorare, scoprendo progressivamente materiali inediti, storie personali e documenti preziosi legati alla memoria dell’emigrazione regionale.






