Cenni di storia – Il giorno 14 maggio 1994 è arrivato a Belgrado Alessio II, Patriarca “di tutte le Russie”, assieme al numeroso seguito, per fare una visita ufficiale alla Chiesa ortodossa serba ed al suo Patriarca Pavle. Il giorno dopo, Domenica 15 maggio, c’è stata la solenne “liturgia” nella catedrale di St. Sava, alla quale hanno assistito i più alti dignitari delle suddette due Chiese ortodosse. Nei giorni successivi, Alessio II, sempre accompagnato dalla sua scorta, ha avuto colloqui con il Patriarca Pavle ed altri membri del Santo Sinodo della Chiesa serba, con i principali dirigenti statali del Governo serbo-montenegrino ed uomini di spicco serbi. Ha visitato alcuni monasteri serbi nella regione di Kossovo, si è recato in Montenegro (Cettigne) e in Bosnia (Sarajevo) dove ha incontrato il Cardinale cattolico della Croazia, Kuharic, ma ha mancato di incontrare il Capo religioso musulmano, Ceric, per il rifiuto di quest’ultimo.
Una settimana dopo Alessio II è ripartito per Mosca, mentre il Patriarca serbo Pavle è partito per gli Stati Uniti e Canada per la sua prima visita pastorale ai nuclei serbo-ortodossi ivi presenti. Nel frattempo, nella terza decade del mese di maggio, ha avuto luogo a Belgrado l’Assemblea del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa serba, di cui fa Presidente lo stesso Jovan, con il titolo di Metropolita, Archivescovo della Diocesi di Zagabria e Lubiana, con sede a Zagabria. Ed è appunto in quella sede ed in quei giorni che fu emanata la decisione dello stesso Santo sinodo per la nomina di Jovan quale “Metropolita ortodosso della Croazia, della Slovenia e di tutta l’Italia.”
Soltanto ai primi di Giugno tale decisione fu pubblicata dai giornali serbi e trasmessa per la TV serba. Si presume, in base alle informazioni private, che quest’ultima nomina fu concordata nei contatti tra Alessio II e Jovan, con tacita approvazione del Patriarca Pavle. Per poter giudicare le ragioni, le intenzioni e la portata delle suddette azioni ecclesiastiche serbo-ortodosse ci volle ancora un po di tempo; soprattutto c’era da capire se si trattasse: di un’offensiva generale dell’Ortodossia verso l’Ovest cattolico, oppure dei preparativi per l’avvicinamento della stessa Ortodossia al Cattolicesimo, come previsto dal Vaticano per il 1995.
In data del 24.07.94. il medesimo Metropolita Jovan ha celebrato a Trieste, nella chiesa di S. Spiridione, una funzione solenne, nel corso della quale fu da lui assunta la giurisdizione canonica sulla parocchia serbo-ortodossa della stessa città. Nei primi mesi del suo soggiorno a Trieste, il Metropolita ha preso contatti con i fedeli e le autorità locali, ha visitato alcune città dell’Italia settentrionale, tenendo ivi solenni pastorali. La nuova gerarchia serbo ortodossa in Italia segue il secolare indirizzo della Chiesa madre e rende proprie le recenti prese di posizione del Sinodo della Chiesa ortodossa serba in merito alla situazione nei Balcani. Infatti, alla sessione straordinaria del Sinodo svoltasi al 1.11.94 a Banja Luka, i vescovi serbo-ortodossi, cappeggiati dal Patriarca Pavle, si sono espressi a favore all’unificazione delle terre serbe, propugnata dal movimento bosniaco di Karadzic, e contro la politica neutralista del governo serbo di Milosevic.