Rovistando negli scaffali dei libri dimenticati, troviamo l'interessantissima copia di «Problemi balcanici – loro origini ed effetti» del giornalista e studioso balcanista Carlo Deklich.
Note biografiche dell'autore:
Carlo – Dragutin Deklich,
nativo dell'isola di Lussino (località di Neresine), attualmente appartenente alla Repubblica della Croazia; esule politico, durante il ventennio fascista, in Jugoslavia, fuoruscito, dopo l'ultima guerra, in Italia; ha studiato giurisprudenza, scienze politiche, storia ed arte a Belgrado, Padova, Roma, Edimburgo, Salisburgo e Trieste; da studente a Belgrado era redattore della rivista “Naša zemlja” e della “Nuovi orizzonti”; Quale giornalista, era corrispondente dei giornali belgradesi da Praga, Sofia e Barcellona, prima della guerra, ed addetto stampa e redattore delle relazioni del Governo Militare Alleato della zona A di Trieste alle Nazioni Unite, dopo la guerra; Ultimamente era incaricato delle relazioni pubbliche dell'amministrazione finanziaria italiana a Trieste; Negli ultimi tempi si occupò di ricerche storiche e sociologiche delle popolazioni balcaniche.
Cenni sul libro
La storia parte da lontano, e precisamente dal disfacimento dell'Impero Romano. Tale evento portò ad una scissione non solo geografica ma pure religiosa, fino all'invasione dei Balcani da parte dell'esercito ottomano. Alleanze, guerre, lotte fratricide e curiosità infarciscono il racconto, legando secoli di vicissitudini che hanno portato allo stato attuale delle cose. Non mancano visioni e prospettive per il futuro, a volte tristemente azzeccate. Il libro è andato in stampa nel 1995, quando l'Europa aveva ancora i confini e i massacri nei Balcani puzzavano di fresco.
Pubblichiamo uno stralcio
Il libro si può reperire in biblioteca:
