L’azienda agricola di Manzano, specializzata nella produzione di vini di qualità, mira a incrementare le sue vendite ed esportazioni nel 2019
«Uno degli obiettivi per il 2019 è sviluppare il mercato nazionale grazie a una collaborazione con il prestigioso distributore nazionale Vino&Design. Ma l’azienda Colutta vuole anche continuare a sviluppare la presenza sui mercati esteri». Ha le idee chiare Giorgio Colutta, titolare dell’omonima azienda agricola di Manzano (Udine), impegnata nella produzione e commercializzazione di vini “made in Friuli – Colli Orientali”. Nel corso dell’anno, questa storica realtà punta a incrementare la sua percentuale di export, che attualmente si attesta sul 65%, a cominciare dal Giappone: «Sono in fase di eliminazione i dazi che, finora, hanno costituito un freno all’importazione in questo Stato – sottolinea l’imprenditore – e quindi la possibilità di esportare con una tassazione più vantaggiosa ci agevolerà di certo». Attualmente, il 3% della produzione Colutta finisce nel Paese del Sol Levante, dove viene portato appena qualche migliaio di bottiglie. Tra i vini più gettonati, oltre ai bianchi, sono in particolare Refosco, Pignolo e Schioppettino a incontrare i gusti dei nipponici.
Non solo Giappone, però, negli orizzonti di Colutta. Un peso rilevante ce l’hanno gli Stati Uniti, un mercato che incide per il 40% dell’export (e per il 20% della produzione totale) della cantina di Manzano. «È un territorio molto ricettivo ai prodotti di qualità e la East Coast, in particolare, ci sta assicurando delle ottime soddisfazioni – aggiunge il titolare dell’impresa agricola -. Sono molto apprezzati i nostri bianchi: Pinot Grigio, Sauvignon, Friulano e ora anche Ribolla Gialla piacciono molto, tra i rossi ha un notevole gradimento il Refosco». Per consolidare ulteriormente la presenza negli States, Giorgio Colutta in persona sarà presente il 6 marzo a una degustazione organizzata a New York da James Suckling, considerato uno dei massimi esperti di vino su scala mondiale, mentre l’8 dello stesso mese è in programma un altro appuntamento a Eataly, sempre a New York.
L’obiettivo dell’azienda, in ogni caso, punta anche su altri Paesi esteri: «La Russia – conclude Giorgio Colutta – si conferma un mercato di spicco e in notevole fermento, anche per quanto concerne i grandi formati da 1,5 e 3 litri. E poi, grande attenzione all’Asia: in crescita l’export in Laos, Vietnam e Thailandia».