Gusti di Frontiera 2025 – Spettacolo, novità, ma alcune delusioni

Gusti di Frontiera a Gorizia, un’imperdibile rassegna gastronomica con presenze da tutto il mondo o quasi. Il giudizio complessivo è sicuramente positivo per questa edizione, che ha sommato spettacolo, nuove presenze e molto colore. I vincitori a parer nostro sono stati i padroni di casa, cioè il Friuli Venezia Giulia con le sue specialità, dai vini alla gastronomia più raffinata, per arrivare allo show cooking con Fabrizio Nonis e Giorgione che hanno preparato un frico “live”. Anche i rappresentanti delle varie regioni italiane hanno dato lustro ai loro cavalli di battaglia, con i prodotti del territorio che rappresentano da sempre l’eccellenza. Sotto tono invece gli stand extraeuropei, con una presenza massiccia di argentini e messicani dove dominano le carni annerite (asado) in perenne cottura, le improbabili “paellas” i cui cultori sanno trovare di meglio e i dignitosi tacos. In genere i latino-americani se la cavano bene, ma la varietà delle proposte non è il loro punto di forza in questa fiera. Gli americani “Usa” non vanno oltre lo smash burger e i soliti paninazzi, ma sicuramente hanno uno zoccolo duro di estimatori. Più interessante l’area asiatica, con i piatti più disparati proposti dai tailandesi, indiani, africani con una bella varietà di spezie, the alle erbe e dolci tradizionali. Unica nota negativa: non abbiamo apprezzato uno stand africano in particolare, dove a nostro parere l’unico intento era fare cassa, ma per il resto è stata una esperienza da ripetere. In piazza della Vittoria lo spettacolo è sempre garantito, con una bella presenza di stand irlandesi e britannici: birre, merchandising (anche troppo) e degustazioni fino a scoppiare. Poi ci sono i greci, ampiamente sottovalutati, e gli australiani – da quando hanno tolto dal menu la carne di canguro sono diventati più presentabili, ma l’offerta è monotematica. I francesi portano alcuni prodotti (pochi e poco significativi). I balcanici trasudano colesterolo ma attirano di brutto, e così pure austriaci e bavaresi con ampia offerta di birre e piatti tipici. La delusione più cocente è data dal nuovissimo settore vegetariano-vegano, dove abbiamo visto più ninnoli e prodotti che piatti da assaggiare. Uno stand proponeva formaggi (fuori tema secondo noi), un altro birre senza glutine, poi i profumi orientali (altro off-topic), oggettistica artigianale, e – incredibile ma vero – una pelletteria! Infine, il nuovo Borgo Borderless in piazza Transalpina (Trg Evrope) che però inaugura il venerdì quindi un giorno dopo l’inizio dell’evento principale. Un grosso errore, a parer nostro. Ricordiamo che durante i giorni della kermesse, è possibile visitare il Museo della Grande Guerra, il Castello di Gorizia, il palazzo Attems, il Coronini, ad ingresso gratuito.

Tirando le somme, vale sempre la pena di visitare Gusti di Frontiera, ma è meglio andarci senza troppo appetito e con la sola voglia di scoprire qualcosa di nuovo.

Per poter migliorare e aggiungere contenuti di qualità riguardanti la nostra amata Trieste, puoi effettuare una donazione, anche minima, tramite Paypal. Ci sarà di grande aiuto, grazie!

You may also like...

Almanacco News