Trieste, 10 gennaio 2022 – “Dopo la Sottosegretaria Gava, le sirene del nucleare iniziano a incantare anche una parte della politica regionale, vista la dichiarata apertura dell’assessore alle Attività produttive Bini a possibili investimenti in tal senso. Sarebbe interessante sapere anche dove, in caso, l’assessore vorrebbe situare un eventuale nuovo impianto, e se gli amministratori locali sarebbero d’accordo ad aprire le porte a un nucleare pulito che, ad oggi, nemmeno esiste”.
Lo dichiara il deputato FVG Luca Sut, capogruppo M5S in Commissione Attività produttive della Camera.
“Una volta tanto convengo con le dichiarazioni di Walter Rizzetto su un tema delicato e importante come questo, mentre dissento nettamente dalla posizione assunta da Bini. Siamo infatti fermamente contrari, a Roma come nei territori, alla possibilità di realizzare la transizione energetica con il nucleare. Ciò significherebbe affidarsi a tecnologie attualmente oggetto di ricerca, e per le quali non esistono evidenze che avvalorino la possibilità di ridurre, con esse, rischi e costi del ricorso all’atomo, per il quale esiste ancora l’incognita dello smaltimento delle scorie – prosegue il deputato M5S che ribadisce come “saremo disposti a prendere in considerazione il nucleare solo se, e quando, la ricerca ci avrà mostrato che si tratta di una scelta sostenibile, sicura e conveniente economicamente. Premesse di cui oggi non disponiamo – aggiunge – e che rendono anacronistica la possibilità di puntare sul nucleare della Lega e di Bini che, ricordiamo, sarebbe pronto tra 10-15 anni, mentre il passaggio a fonti energetiche, sicuramente pulite e sicure, va affrontata oggi, attraverso il ricorso alle rinnovabili. Sull’impiego di esse dobbiamo accelerare, se vogliamo raggiungere gli obiettivi di progressiva riduzione delle emissioni entro il 2030 e il 2050, guardando all’esempio virtuoso di Paesi come la Germania che sta chiudendo le sue centrali – aggiunge Sut che sottolinea: “Se in passato si fosse fatto di più nella riconversione verso il fotovoltaico o l’eolico, oggi non faremmo i conti in questa misura con il caro-energia, conseguenza della forte dipendenza dalle fonti fossili e dal gas”.
“I cittadini del Friuli Venezia Giulia distanti dall’ipotesi di un futuro nucleare, magari a due passi da casa loro e senza certezze sulla sicurezza ambientale, possono guardare al M5S come alla forza politica che con decisione continuerà a difendere le loro istanze, e che ha già messo in campo soluzioni concrete contro il caro-bollette, per affrontare oggi l’impennata dei prezzi di elettricità e gas attraverso interventi validi a contenere il fenomeno già nell’immediato, oltre che in prospettiva – conclude il pentastellato.