In occasione della ricorrenza del 180° Genetliaco della Principessa Carlotta del Belgio, per matrimonio Arciduchessa d’Austria e Imperatrice del Messico, la Casa Asburgo (Haus Habsburg) vuole ricordarla così.
Nata palazzo reale di Laeken il 7 giugno 1840, Carlotta era l’unica femmina di Leopoldo I, Re dei Belgi (1790-1865) e della sua seconda moglie Luisa, Principessa d’Orléans (1812–1850).
Educata, dopo la prematura scomparsa della madre, dalla contessa di Hulste, una cara amica di famiglia, all’età di sedici anni Carlotta ebbe come pretendenti il principe Giorgio di Sassonia e il re Pietro, quest’ultimo candidato dalla sua cugina, la Regina Vittoria del Regno Unito. Nel mese di maggio del 1856, la principessa conobbe però a Bruxelles l’Arciduca Massimiliano d’Austria, fratello cadetto dell’Imperatore d’Austria Francesco Giuseppe, e tra i due nacque un sincero amore.
Il 27 luglio 1857 Carlotta e Massimiliano si sposarono a Bruxelles, ed alla corte di Vienna ella fu molto apprezzata da sua suocera Sofia di Baviera, che vedeva in lei l’esempio adeguato di moglie per un arciduca austriaco.
Carlotta detestava molto l’Imperatrice Elisabetta, della quale era molto gelosa per la sua bellezza e per il profondo legame esistente tra lei e Massimiliano.
Gli Arciduchi arrivarono a Milano il 6 settembre 1857 e vi risiedettero fino al 1859, quando Massimiliano venne congedato dal suo incarico di Viceré del Lombardo Veneto.
Carlotta e Massimiliano si ritirarono per qualche tempo a vita privata, soggiornando soprattutto a Trieste dove l’Arciduca fece costruire il castello di Miramare, fino a quando, il 3 ottobre 1863, giunse alla loro residenza una delegazione di emigrati messicani per offrirgli la corona del Messico.
In realtà i negoziati per questo progetto erano già in corso da più di due anni e dopo un periodo di esitazioni, il 10 aprile 1864 Massimiliano, essendo stato informato del risultato a lui favorevole di un referendum indetto in Messico, accettò la “corona della Nazione messicana”.
I nuovi sovrani fecero la loro entrata solenne a Città del Messico, il 12 giugno 1864, trovando sì una calorosa accoglienza, ma anche un paese disorganizzato e sconvolto dall’insicurezza, con sacche di ribellione nelle zone interne, messo ulteriormente a rischio dalla corruzione e dall’anarchia.
Risultò così presto evidente che era stata una minoranza della popolazione ad aver fatto appello a loro, sovrani stranieri, e non la maggioranza e ciò nonostante i sovrani iniziarono il loro periodo regno con generosa fiducia: l’Imperatore riuscì inizialmente a riconciliare i partiti politici, mentre l’imperatrice si rese popolare visitando la città di Veracruz durante un’epidemia di febbre gialla.
La situazione politica nel Paese degenerò velocemente e già nel luglio 1866 Carlotta lasciò il Messico per ritornare in Europa e patrocinare, senza successo, la causa del marito prima a Parigi, poi a Roma, senza ottenere alcun risultato.
Durante la sua permanenza a Roma, Carlotta diede i primi segni di un grave squilibrio mentale e venne costretta a vivere reclusa nella dimora di Miramare fino al giugno 1867, quando i suoi fratelli la ricondussero nel Belgio. Il 19 dello stesso mese Massimiliano venne fucilato dai repubblicani a Querétaro.
Carlotta trascorse il resto della sua lunga vita nella tenuta di Bouchout, appositamente acquistata per lei dal fratello Leopoldo, cessando di vivere all’età di 87 anni, il 19 gennaio 1927.
Foto: Massimiliano e Carlotta in una immagine del 1857 (collezione reale, Bruxelles).