Certo, nemmeno i più anziani si ricordano una Servola così. Aria pulita, zero emissioni, Ferriera spenta. E poi ci addentriamo nelle viuzze strette, i panni stessi al sole, il caldo soffocante e la gente nota la chiusura dell’aria a caldo. “É scomparsa la polvere nei davanzali” – dicono – “gli alberi sono tornati a fiorire”.
Piu che il fumo svanito, l’odore scomparso . Sono passati quasi tre mesi dal 10 aprile la data di spegnimento dell’alto forno dello storico impianto siderurgico di Trieste. Una settantina i lavoratori attivi soprattutto al laminatoio, alcuni impiegati in smartworking il resto delle complessive 417 persone sono in cassa integrazione e l’accordo di programma firmato sabato scorso dal ministro Patuanelli con istituzioni, Arvedi, Autorità portuale e Icop Plt – che gestirà la piattaforma logistica – è la carta che garantisce loro un futuro professionale nell’area riconvertita.
“Abbiamo la cassa integrazione assicurata per 24 mesi all’interno dei quali faranno in modo di riassorbirci tutti e 417” racconta Cristiano Pittoni anche lui 25 anni di ferriera alle spalle nel reparto manutenzione. Se prima la ferriera dava lavoro a 500 persone la piattaforma logistica nella riconversione – che durerà 5 anni – darà lavoro a più di mille persone – dicono fiduciosi gli operai. Tra loro Sergio Ziani – 53 anni, 30 dei quali li ha trascorsi nel reparto agglomerato. Una vita a combattere per quel posto di lavoro che negli anni e per diversi motivi é sempre stato a rischio.
(RaiNews)